Processo sul post sisma: "Tre anni all’imprenditore"

Lavori all’Aquila, il pm chiede la condanna anche per il pesarese Mauro Lancia. Il suo legale, l’avvocato Coli: "Fiduciosi nella sentenza di proscioglimento" .

Processo sul post sisma: "Tre anni all’imprenditore"

Processo sul post sisma: "Tre anni all’imprenditore"

Gare d’appalto con ribassi consistenti, tanto poi le ditte esecutrici, in accordo con i funzionari pubblici indagati, avrebbero avuto modo di recuperare i ribassi durante i lavori con le cosiddette perizie di variante riassegnate ad affidamento diretto o con procedure negoziate senza gara. Su questa vicenda giudiziaria, susseguente a un’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto Operativo dell’Aquila, riguardante il recupero post sisma del patrimonio culturale vincolato, la Procura abruzzese ha depositato le richieste di condanna scritte per 7 imputati su 23 totali, per la maggior parte con posizioni che vanno nella direzione dell’assoluzione o della prescrizione.

C’è anche un imprenditore pesarese, Mauro Lancia, titolare dell’omonima ditta, tra gli imputati con l’accusa di corruzione e falso: nel suo caso il pubblico ministero ha chiesto tre anni di reclusione. L’avvocato difensore Francesco Coli replica che non ci sono prove minime della colpevolezza del suo cliente e che la cassazione aveva già annullato le misure cautelari.

"Al mio cliente vengono contestati tre reati – osserva appunto il legale pesarese –. Per due di essi, costituiti da accuse di falso in perizie di variante, la stessa Procura della Repubblica ha chiesto l’assoluzione per insussistenza del fatto, mentre per l’ipotesi di corruzione ha concluso per l’affermazione di penale responsabilità".

"A prescindere dalla ovvia considerazione che la legittimità delle varianti contrasta palesemente con la finalità della corruzione che si assume avvenuta – prosegue – va ricordato che proprio per tale imputazione il Tribunale del Riesame nel lontano 2017, con decisione poi confermata anche in Cassazione, annullò la misura cautelare all’epoca applicata al Lancia riscontrando la mancanza di gravi indizi di colpevolezza. E se non c’erano indizi di colpevolezza in quel momento di chiusura delle indagini, men che meno può dirsi che si siano formate prove dopo un lunghissimo dibattimento che non ha portato alcun nuovo elemento. Restiamo quindi fiduciosi – la conclusione del legale – di poter ottenere sentenza di proscioglimento quando i Giudici, nel prossimo autunno, si ritireranno in camera di consiglio".

a.m.