È in archivio con successo e con notevole partecipazione di pubblico la processione storica tenutasi sabato scorso. È stato riproposto come accade dal 2022 un evento testimoniato nel XVII secolo che accompagnava con numerosissimi personaggi la processione del Cristo morto. Personaggi in costume del Vecchio e del Nuovo Testamento hanno sfilato nel centro storico aprendo idealmente la "porta" per vivere nella sua compiutezza la settimana santa. Hanno partecipato anche alcune confraternite delle città di Cagli, Gubbio e Pergola a ricordare la solidarietà ricevuta dalle popolazioni vicine nei giorni susseguenti la tragica alluvione del settembre 2022, ma anche come elemento aggregativo di un territorio dal punto di vista culturale. La toccante e suggestiva sfilata, dopo aver percorso le principali vie del nucleo storico del paese, ha vissuto il suo epilogo sulle scenografie di piazza Luceoli che saranno teatro
della sacra rappresentazione della Turba. Qui è stata
istallata la croce che venerdì santo verrà portata dalla figura del Cristo nel suo cammino verso il Calvario ubicato nella rocca di Sant’Ubaldo che si trova sopra l’abitato di Cantiano.
L’antica processione della Turba è descritta nel volume appartenuto alla Confraternita del Buon Gesù di Cantiano con titolo "Liber Societatis Boni Jesu Terre Cant.ni - B.". Per i cantianesi, più che un libro, è la testimonianza di fede e di vita sociale a cavallo tra i secoli XVI-XVII. L’origine di Cantiano risale a Lucèoli, antichissima città umbra fondata nel VII secolo a.C. dagli Ikuvini, ramificazione del popolo degli Italici che migrarono dalla pianura Padana, in corrispondenza
dell’attuale frazione di Pontericcioli.
am. pi.