Piobbico, 15 ottobre 2023 – Si era infilato, da solo, nella grotta delle Tassare, la più profonda delle Marche, ma non riusciva più a venirne fuori. E se un amico, non vedendolo uscire, non avesse dato l’allarme, per un 22enne di Urbania sarebbero stati dolori.
La grotta, come noto, si apre sul versante nord-est del Nerone, con un ingresso a circa mille metri di quota. Il 22enne ieri mattina decide di calarsi da solo. L’attrezzatura che ha forse non è al top. Fatto sta che a un certo punto sbaglia e non riesce più a uscire. Si agita, e fa molta fatica, ma resta dentro. L’amico, che si trovava più o meno all’imbocco della grotta, non riceve più segnali dall’altro, e capisce che forse qualcosa non va, visto che a una certa ora avrebbe dovuto farsi vivo o uscire. A quel punto dà l’allarme.
Ma il caso vuole che vicino alla stesa grotta passi un gruppo di una decina di persone che fa parte del gruppo Speleo di Urbino. L’amico li vede e li allerta, dicendogli quello che sta accadendo. Il gruppo riesce a raggiungere il ragazzo e a tirarlo fuori. Nel frattempo arrivano sul posto anche una squadra dei pompieri di Cagli e un gruppo Saf (Speleo Alpino Fluviale) da Pesaro. I pompieri poi allertano oltre al 118, anche l’elicottero.
Il ragazzo è sfinito, ha fame e sete, ma non ha frattture e le sue condizioni non sono gravi. Viene portato, attraverso un sentiero, per 40 minuti dalla grotta fino al parcheggio in cui era arrivata l’ambulanza e nei pressi del quale c’era anche l’elicottero. E da lì il 22enne viene trasportato al più vicino ospedale. Intorno alle 16.40 l’intervento dei pompieri è concluso.