Pesaro, 10 ottobre 2024 – L’odore è inconfondibile: ne sono insudiciate le pareti. Metodicamente vagabondi usano il loggiato del condominio di via Luca della Robbia come una latrina. A guardarsi intorno, oltre ai residui di un pasto consumato all’aperto, a terra, è rimasta una coperta usata da chi, al riparo del loggiato, di frequente, passa la notte. Il bidoncino straripa di bottiglie di birra. Altre le trovi un po’ ovunque a deturpare i vari giardinetti condominiali che, al contrario, sono estremamente curati.
"Non sappiamo più a che santo votarci", osserva una delle residenti che hanno chiesto l’intervento del Carlino per testimoniare l’esasperazione di 48 famiglie al sindaco e alle forze dell’ordine. Sono quelle che abitano nel condominio dal nome idilliaco ’Parco degli angeli’, di via Luca della Robbia, quotidianamente ostaggio di vagabondi, spesso ubriachi. "La situazione è pesante e incivile – dice un’altra signora –. Mio nipote di 17 anni non parcheggia più il motorino nel garage, per paura di essere aggredito. E ha ragione: nessuno di noi si sente libero di uscire di casa senza avvertire lo stesso rischio. Come del resto è concreto il pericolo di dover discutere con il gruppo di ubriachi che tutti i giorni ci ritroviamo nel loggiato di casa".
L’arrivo dell’inverno non migliora la situazione: "Il bivacco sarà massivo, visto che casa nostra è diventata il ritrovo al coperto dei vagabondi che sono stati allontanati da altre parti della città: dalla stazione, da piazzale Primo Maggio... Non abbiamo intenzione più di subire. Abbiamo il diritto di entrare in casa nostra senza temere nulla". Quattro anni fa il condominio si rivolse al Carlino per problemi analoghi: "Da allora la faccenda è migliorata – testimoniano i condomini –: nella combriccola, in passato, si sono annidati degli spacciatori. Le forze dell’ordine sono venute con i cani antidroga trovando delle dosi nascoste in alcune canaline dell’impiantistica. Facemmo una raccolta di firme che inviammo anche al prefetto. La presenza delle forze dell’ordine, con un pattugliamento garantito in vari momenti della giornata, ha scoraggiato gli spacciatori. Il disagio di oggi è dovuto alla costante presenza di gruppi di persone, spesso ubriache, che impegnano il nostro loggiato, sporcano e, quando bevono troppo, perdono il controllo. Le loro reazioni sono imprevedibili. Quando abbiamo provato a dire qualcosa, siamo stati aggrediti verbalmente. Siamo stufi, esasperati: abbiamo chiesto al Comune di poter mettere dei cancelli e chiudere il loggiato. Purtroppo non è possibile perché la convenzione con il costruttore prevede diversamente. Dopo anni l’incubo continua, ma la misura ormai è colma. Il sindaco è tenuto a garantire la vivibilità della città. Per ora, noi inquilini abbiamo deliberato dei lavori per poter ridurre l’accessibilità, dove possibile, alle nostre pertinenze. Abbiamo installato delle telecamere, ma è necessario che l’amministrazione comunale ci aiuti a trovare una soluzione. Non è giusto vivere da prigionieri in casa propria".