Un’idea nata da una chiacchierata informale e da un vecchio modo di dire sta riuscendo a sfatare, o, meglio, ad aggirare un mito tramandato per decenni e che ormai era diventato un postulato. “Porta bene“, iniziativa lanciata dalla Galleria nazionale delle Marche nel 2023, ha sfidato con successo l’adagio secondo cui chi studia a Urbino non dovrebbe visitare Palazzo ducale prima di aver discusso la propria tesi, altrimenti non riuscirà proprio a laurearsi.
Una leggenda che il museo ha deciso di affrontare proponendo una serie di visite gratuite dedicate agli studenti dell’Università Carlo Bo, dell’Isia e dell’Accademia di Belle arti, guidate dal direttore Luigi Gallo o da altri funzionari, per mostrare come non ci fosse nulla da temere e che ha avuto un successo tale da portare la Galleria a proporne una seconda edizione, da ottobre.
"In un momento di riposo stavamo parlando di questa cosa e ci siamo detti: visto che c’è questo mito, proponiamo delle visite, ma facendo entrare i giovani da un altro ingresso – spiega Gallo –. L’accesso è quello di piazza Rinascimento, che dà sullo scalone che porta al primo piano. Abbiamo anche deciso di dare una nome a quella porta, prima pensando a “Porta fortuna“, poi, visto che a Roma si dice spesso “porta bene“ (Gallo è romano, ndr), ho proposto quello e l’abbiamo scelto. Così, non solo avremmo schivato il mito negativo, ma avremmo dato anche una connotazione positiva all’accesso. L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro, ho visto gli studenti, all’inizio timidi, diventare sempre di più e, siccome tanti si sono laureati, possiamo scientificamente sfatare la leggenda".
Sette sono stati gli appuntamenti, la cui partecipazione è progressivamente cresciuta: dai 10-15 giovani iniziali si è arrivati agli 85 di maggio, con l’ultimo gruppo che ne contava 50. Quest’anno le visite saranno nove e le prime due hanno avuto già avuto numeri migliori, con gruppi da 20-25. Tale idea nata per scherzo sta riuscendo dove altri avevano fallito (da ricordare per esempio l’editto, iniziativa volutamente provocatoria, che aveva emanato Vittorio Sgarbi nel 2018, proponendo di rendere obbligatoria la visita per laurearsi): "Era più divertente creare un evento gratuito in cui le persone entrassero non dall’ingresso principale – conclude Gallo –. Abbiamo detto giochiamoci, tanto non puoi dimostrare che davvero porti bene o male. Ogni visita tende ad avere un tema diverso, ma vorrei sempre tenerle sul leggero".
Nicola Petricca