ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Polizia giudiziaria da Biancani: "Ma io non c’entro niente, volevano l’accesso a tutto"

Il sindaco rivela di essersi ritrovato gli inquirenti alla porta del suo ufficio in Comune: "Mi hanno chiesto la disponibilità a farli entrare nei vari settori per cercare prove".

Polizia giudiziaria da Biancani: "Ma io non c’entro niente, volevano l’accesso a tutto"

e Antonella Marchionni

"Polizia e Finanza sono arrivati anche da me. Ehi, io non c’entro niente. Sono venuti solo ad avvisarmi che hanno bisogno di ulteriori documenti. Siamo tutti sereni, almeno io". Gli inquirenti lunedì mattina hanno bussato anche alla porta del sindaco Andrea Biancani, lo hanno fatto per un breve colloquio di circa 15 minuti in cui hanno richiesto la massima disponibilità a fornire tutto quello di cui hanno bisogno nell’ambito dell’inchiesta per concorso in corruzione e falso in cui indaga la Procura. L’interesse degli inquirenti è a 360 gradi e intende far luce su un ampio spettro di situazioni di cui, la vicenda di Opera Maestra e Stella Polare appare solo un punto di partenza. E il sindaco conferma di aver dato agli inquirenti le chiavi di tutte le porte.

Sindaco Biancani, cosa le hanno detto gli agenti della squadra mobile e i militari della guardia di Finanza? "

"Mi hanno avvisato, in qualità di sindaco, che hanno bisogno di ulteriori documenti. E io ho chiesto al segretario Paola Nonni di accompagnarli e di mettere a disposizione qualsiasi cosa sia necessaria. Di portarli da una stanza all’altra e ovunque chiedano di andare. Perché noi siamo sereni e tranquilli, almeno io. Se hanno bisogno di un documento noi glielo forniamo, punto. La struttura comunale sta collaborando per capire se c’è altro rispetto a quello che hanno già recuperato e anche rispetto ai temi che sono già oggetto delle indagini".

Quali sono i settori che interessavano gli inquirenti?

"Quelli legati alle manutenzioni, alla cultura e al turismo e ovviamente ai sistemi informatici i cui operatori stanno dando una mano agli investigatori".

E gli atti? Quali sono quelli sotto la lente dell’indagine?

"Oltre a quelli del Palio dei bracieri sono interessati anche a quelli relativi ai murales, in particolare quello dedicato alle vittime del Covid sul muro della caserma e agli eventi natalizi".

Ma oltre ai documenti pubblicati sul sito, cosa hano chiesto in più?

"Sono venuti qui per chiedere se, oltre agli atti ufficiali, cioè quelli che noi troviamo in rete, ad esempio le determine, ci sono anche altre documentazioni dentro il fascicolo, che magari non sono disponibili pubblicamente. Se c’è qualche carteggio che possiamo tirare fuori".

Pensa che i funzionari e i dirigenti tireranno fuori tutto?

"Ovviamente quando ti chiedono se c’è altro e tu gli dici che non c’è altro te ne assumi la piena responsabilità. Non è che stai parlando con uno che passa per la strada, in quel momento stai parlando con uno che è qui a fare delle indagini".

C’è il rischio che l’attività generale del Comune, almeno in alcuni settori, possa essersi bloccata a causa dell’inchiesta?

"In alcuni settori è fortemente rallentata. Non bloccata. Tutto questo ha un impatto, anche emotivo, non è mica un gioco. C’è un po’ di tensione, anche perché abbiamo aumentato i controlli. Ma io parto dal presupposto che non è che prima si facessero atti illegittimi. Magari si possono migliorare, per carità".

Per quanto riguarda le sponsorizzazioni chieste dal Comune, ad esempio, come pensate di regolarvi per il futuro?

"Ho chiesto di sapere qual è la forma corretta, magari anche quella di prima lo era, non lo so. Ma la si deve definire. Al momento, non cerchiamo sponsor. E’ tutto fermo".

L’inchiesta è la maggiore preoccupazione?

"No, ho altri problemi da risolvere. Piove dentro le scuole, piove dentro gli asili, piove dentro al Centro Benelli, ci sono le frane in giro per il territorio".

E le sponsorizzazioni non le può chiedere…

"Esatto, le sponsorizzazioni non le posso chiedere…".

Ricci l’ha sentito?

"No".