ELISABETTA FERRI
Cronaca

Più forte della sclerosi. Giada torna dal Texas e colleziona un altro premio

L’altleta di crossfit ricevuta in Comune dopo le vittorie ottenute oltreoceano. Biancani e Della Dora: "La sua determinazione è un esempio per tutti".

Il sindaco Andrea Biancani con Giada Cerpolloni e l’assessora allo Sport Mila Della Dora

Il sindaco Andrea Biancani con Giada Cerpolloni e l’assessora allo Sport Mila Della Dora

E’ un esempio per tutti Giada Cerpolloni, la 31enne pesarese che non s’è arresa davanti alla diagnosi di sclerosi multipla che gli è arrivata addosso come un treno in un’età così precoce ma, anzi, ha reagito impegnandosi ancora di più in una disciplina sportiva, il crossfit, che in teoria una persona con questa patologia non potrebbe nemmeno sostenere. Ma lei se n’è infischiata e ha continuato ad allenarsi con vigore, tanto da riuscire a qualificarsi per i Mondiali del suo sport preferito e tornarsene a casa dal Texas con una medaglia d’argento.

Ieri mattina il sindaco Andrea Biancani e l’assessora allo Sport Mila Della Dora hanno incontrato l’atleta pesarese che ha colto questa splendida affermazione agli Adaptive Crossfit Games negli Stati Uniti per conferirle un premio. "La sua determinazione, la sua grinta e il suo sorriso devono essere d’esempio per tutti" hanno commentato, complimentandosi per l’importante risultato ottenuto in una manifestazione di così alto livello rivolto a persone con difficoltà, patologie o disabilità. Giada ha scoperto due anni fa di essere affetta da sclerosi multipla: "Una patologia che non l’ha fermata, ma che l’ha spronata a fare sempre di più, anche grazie allo sport che aiuta a vivere meglio, sia fisicamente sia mentalmente – continuano sindaco e assessora -. Lo sport è inclusione, crescita, condivisione. Valori che ritroviamo in Giada, una ragazza forte e straordinaria a cui oggi consegniamo il Plauso della città".

Giada si è detta "emozionata per questo riconoscimento e orgogliosa di ciò che sono riuscita a fare". E racconta com’è andata quest’avventura dall’altra parte dell’oceano, dove non era mai stata e dov’è volata da sola, senza alcuna paura: "Ho sentito tantissimo la presenza della community italiana, quella della mia palestra (il Box Street di Villa Fastiggi), della mia famiglia e della città. Un sogno che è diventato realtà: quattro giorni belli, intensi, con un lavoro prettamente mentale. Un lavoro di gestione delle emozioni, perché prima di entrare sul floor di gara bisognava riuscire a stare tranquilli, respirare e pensare il gesto che dovevo fare immaginandomi il movimento, ripetendomi che è un movimento che conosco, che ho sempre fatto. La gestione mentale delle emozioni è fondamentale". E l’avventura non finisce qui per questa ‘guerriera’.