Pesaro, 2 marzo 2023 – “Ho letto la disavventura capitata a Maria Roberta Morso, il cui setter è stato aggredito da un pittbull in zona mare, incidente nel quale ha riportato ferite anche il marito. Ho ritrovato molte analogie con un episodio capitato malauguratamente anche a me, lo scorso luglio". A parlare è Simone Simoncelli, che racconta: "La scorsa estate, intorno alle 22.30 circa, mi trovavo a passeggio con il mio cane, un bassotto femmina. Ero in viale Trento, all’altezza di via Raffaello Sanzio, e stavo attraversando sulle strisce pedonali".
E qui c’è già la prima analogia, perché anche Maria Roberta Morso pochi giorni fa si trovava all’altezza di via Raffaello Sanzio, ma in viale della Vittoria, la parallela. "La mia cagnolina – prosegue Simoncelli –, che pesa 9 chili in tutto ed ha 13 anni, era al guinzaglio. Non lo era, invece, il cane che a un certo punto vedo con la coda dell’occhio avventarsi su di noi. Prende la rincorsa da una distanza di cento metri e punta verso il mio cane, che fortunatamente riesco a prendere in braccio e mettere in salvo". Arriva il proprietario dell’altro cane: dice che "gli è scappato". "Mentre siamo lì, il pitbull torna ad attaccare, ferendo il mio cane sul muso e me – che cercavo di difenderlo – a una gamba. Ho avuto il mio bel da fare tra cure e fisioterapia per rimettermi in sesto".
Si incontrano poco dopo dal veterinario, dove il bassotto era stato portato per valutare le ferite. "Lui e una ragazza mi dicono che avrebbero pagato solo per quella visita". Una disavventura in effetti molto simile a quella raccontata da Maria Roberta Morso solo qualche giorno fa. Con la differenza che allora, a raffreddare l’aggressività del molosso, era intervenuta una passante armata di tè freddo, interamente versato sulla testa del cane. "In effetti – conclude Simoncelli – quando questi cani decidono di attaccare un loro simile, c’è ben poco che si possa fare per farli desistere". Ecco perché andrebbero gestiti solo da chi è in grado di farlo.