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Pesaro, pitbull azzanna setter e il padrone: panico al mare, poi arriva un ‘angelo’

Coppia passeggiava sul marciapiede quando è avvenuta l’aggressione: il proprietario del cane da caccia, un manager, ferito alla mano. Una sudamericana rovescia tè freddo sulla testa del primo cane e risolve il dramma.

Pitbull azzanna setter e il padrone Panico al mare, poi arriva un ’angelo’

Pesaro, 25 febbraio 2023 – Un cane, razza setter, grondante di sangue perché i denti del pitbull gli avevano trapassato una zampa da una parte all’altra. Sul terreno, sanguinante, per una profonda ferita ad una mano anche il proprietario del cane da caccia.

"E attorno a noi alcune persone che guardavano attonite non sapendo cosa fare – racconta ancora spaventata Maria Roberta Morso –. Ma per fortuna è arrivato dal cielo un angelo che vedendo tutto quel trambusto con le persone che urlavano per lo spavento, è scesa dalla bici con il sacchetto della spesa in mano, ha tirato fuori una bottiglia di tè gelato e lo ha rovesciato sopra la testa del pitbull che ha immediatamernte staccato la presa. Altrimenti non so come sarebbe finita".

Questa scena tutt’altro che bella si è verificata l’altra sera lungo viale della Vittoria poco distante all’angolo con via Raffaello Sanzio. Maria Roberta Morso assieme al marito, un manager conosciuto in città, stava camminando sul marciapiede con il setter al guinzaglio.

"Improvvisamente – continua la signora – vedo arrivare a tutta velocità questo pitbull. Mi sono piazzata davanti per cercare di bloccarlo, ma mi ha girato attorno ed ha azzennato ad una coscia il mio cane. Non c’era nulla da fare perché non staccava la presa, nonostante i colpi e i calci. Un grande spavento, dico la verità".

Ma il pitbull che fine ha fatto?

"Ad un certo punto è arrivato il proprietario, che non ho visto bene in faccia anche perché era già buio. Ha preso il cane per il collare ed è sparito girando lungo via Raffaello Sanzio. Ho anche tentato di rincorrerlo, l’ho chiamato più volte, ma ho visto che faceva finta di non sentire, per cui alla fine sono riuscita solamente ad urlargli dietro ‘vigliacco, vigliacco’".

Suo marito e il cane come stanno?

"Il primo è dovuto andare al pronto soccorso a farsi suturare la ferita alla mano con tanto di antitetanica e antibiotici. Praticamente la stessa terapia del nostro cane che ho dovuto portare immediatamente dal veterinaio perché rischiava di morire dissanguato".

Strano che il proprietario del pibull non abbia detto una parola e sia fuggito. Come lo spiega?

"Non lo so proprio. Non so se il cane gli è scappato, credo anzi che gli si sia rotto il guinzaglio. Ma questo non giustifica il fatto che non si sia fermato".

E l’"angelo" arrivato con la bottiglia di the nelle mani?

"Si tratta di una signora sudamericana che fa volontariato al canile. Forse per questa ragione è stata così pronta e tempestiva, perché nessuno sapeva più cosa fare per risolvere quella situazione".

Morale?

"Chi ha cani di quel tipo come i pitbull – conclude Maria Roberta Morso, ancora con un po’ di rabbia dentro – non può lasciarli liberi. Sono pericolosi. Ho anche pensato se al posto nostro ci fosse stata una mamma con un bimbo piccolo ed un cagnolino. Una tragedia...".