Piscina di via Togliatti, genitori imbufaliti e bagnati

Gara di nuoto sincronizzato, domenica scorsa, di carattere regionale: le famiglie sono state tenute sotto la pioggia per mancanza di tribune

Piscina di via Togliatti,  genitori imbufaliti e bagnati

Piscina di via Togliatti, genitori imbufaliti e bagnati

Una giornata nera, quella di domenica scorsa, per lo sport pesarese. La Vis con il campo allagato e partita rinviata, i ragazzini dell’hokey costretti a trasferirsi a Fermignano per disputare una gara perché il vento aveva scoperchiato una parte della copertura della palestra di Borgo Santa Maria. A chiudere il cerchio la mamma di una bambina arrivata alla piscina di via Togliatti, dove c’era una manifestazione che ha convogliato gli atleti ’propaganda regionale’ di nuoto sincronizzato.

Un centinaio di genitori tutti fuori dalla struttura, in una giornata da tregenda con pioggia battente, a battere i denti. La signora fa sapere che le tribune non erano agibili per cui se la prende con l’amministrazione comunale. In verità all’interno della struttura di via Togliatti non ci sono tribune e l’impianto è stato preso in carico da una società che fa riferimento alla Vuelle che a sua volta ha affidato la gestione ad una società di Ferrara. Premesso questo, la mamma ‘arrabbiata’ continua: "Il risultato rimane comunque quello di un centinaio di genitori sotto l’acqua battente dalle 13 alle 19. Senza una tettoia, senza un bar per scaldarsi e prendere un caffè, senza qualcuno che spiegasse ai genitori che non si potevano usare i phon, ma unicamente i phon collettivi presenti negli spogliatoi. Peccato che i phon – continua la mamma – si azionassero con una tessera ricaricabile, ma non c’era nessuno del personale della piscina che potesse consegnarti a pagamento tali tessere. Così la giornata si è conclusa con i gernitori infreddoliti, con le bambine che sono uscite con i capelli bagnati e la speranza, specialmente per chi proveniva da fuori città, di non ripetere più l’esperienza. Tanto che un’altra mamma ha commentato ‘per fortuna che le prossime gare non saranno a Pesaro’".

Quindi un commento finale: "Che triste storia per questa città. La cultura passa anche attraverso lo sport". Dalla società che ha preso in carico la struttura, dove all’interno c’è anche l’amministrazione comunale con una quota minima, cadono tutti dalle nuvole.

Colpe di chi? Come succede in questi casi nessuno sa nulla ed è uno scaricabarile di responsabilità. In realtà bisognerebbe capire chi ha detto sì ad una manifestazione che prevedeva la partecipazione, visto che si trattava di ragazzine, anche dei genitori all’interno di una struttura che non è stata studiata per accogliere persone esterne come spettatori. In questo caso un centinaio di genitori rimasti per ore sotto l’acqua a guardare i figli dalle vetrate. Ha sbagliato chi ha organizzato accettando la piscina di via Togliatti senza fare verifiche, oppure i gestori che hanno venduto fischi per fiaschi? Alla mamma arrabbiata qualcuno deve una risposta.