ALESSIO ZAFFINI
Cronaca

Pioggia forte, danni e fango. Ditte, case e garage allagati. Statale Adriatica chiusa : "Ogni volta la stessa sciagura"

Pesaro: le precipitazioni della notte (tante, 112 millimetri) provocano lo smottamento sul colle vicino a Villa Caprile. Uno dei residenti: "A maggio già successo qualcosa di simile".

Pesaro, 21 agosto 2024 – Il fango, le pale, tanti garage da ripulire e anche qualche ricordo da buttare: ancora una volta, a Pesaro, le piogge, tante a dire il vero (112 millimetri su Pesaro, circa la quantità di un paio di mesi), hanno fatto danni. Si sapeva che avrebbe piovuto, ma per i residenti della zona di Villa Caprile non c’è stato niente da fare e, già dalla notte, si sono trovati con l’acqua che iniziava lentamente ad entrare nelle loro abitazioni, accompagnata dal fango e dai detriti.

Pioggia forte, danni e fango. Ditte, case e garage allagati. Statale Adriatica chiusa : "Ogni volta la stessa sciagura"
Le precipitazioni della notte (tante, 112 millimetri) provocano lo smottamento sul colle vicino a Villa Caprile. Uno dei residenti: "A maggio già successo qualcosa di simile".

Qualcuno, come Raffaele Dicecio e Roberto Canti, in via Tagliamento, protesta per una situazione probabilmente evitabile: "Alle 3.30 di notte sono sceso a mettere delle assi di legno per bloccare la fiumana – ha commentato Canti, assieme al vicino –, ma il fango è comunque riuscito a passare. Ora siamo a pulire, ma questa non è la prima volta che succede. Già l’anno scorso, infatti, a maggio i danni sono stati abbastanza ingenti. Ora ci ritroviamo di nuovo così. Adesso abbiamo anche chiesto aiuto al Comune, di venire a darci una mano con una cisterna per cercare di ripulire, ma non abbiamo avuto risposta. Staremo a vedere".

Guardando verso via Sabotino, invece, la situazione è ancor più drammatica: il fango supera i dieci centimetri di altezza, e la Protezione Civile, con ruspe e volontari, cerca di dare una mano il più che può, con i residenti che escono per le strade, con k-way e stivali, cercando di salvare il salvabile dalle loro abitazioni. Nessuno riesce a dire niente, le parole rimangono bloccate in gola, col pensiero rivolto al disastro.

Vicino a via Sabotino, anche un altro residente, il signor Michele, spala il fango dalla sua proprietà: "Quando il meteo provoca le bombe d’acqua, tutto scende dal colle sempre nei garage, rovinando le cose – spiega il residente –. Abbiamo anche avvisato il Comune diverse volte, ma niente. Ora ci ritroviamo a dover capire cosa tenere e cosa buttare, a come fare per evitare che succeda nuovamente. Fortunatamente la Protezione Civile ci sta dando una mano, aiutandoci a spalare il fango ed a togliere l’acqua".

C’è anche chi, per togliere l’acqua dalla propria abitazione, è dovuto ricorrere all’autospurgo, per velocizzare il lavoro e per evitare che la situazione peggiorasse.

Ma c’è anche chi, sulla Statale Adriatica, ha la propria sede lavorativa, come Luca Tagliabracci e l’impresa Due Ti, dove creano cucine componibili: "Purtroppo i danni ci sono e sono stati tanti – ha commentato il padre Sauro, giunto sul posto per dare una mano –. Qui noi lavoriamo con il legno e l’acqua, oltre ad essere penetrata dentro al negozio, è arrivata fino nella bottega, nel laboratorio dove si lavora. Mobili in truciolato, legni in compensato e altre cose sono tutte da buttare. Abbiamo chiesto qualche aiuto, sperando che ci diano una mano: vediamo un po’".

L’acqua ed il fango sono scesi giù per il san Bartolo, ma non da Villa Caprile, come molti pensavano soprattutto nelle prime ore in cui è avvenuto l’allagamento: infatti, l’acqua sarebbe scesa dai campi superiori all’istituto agrario, a causa della mancata realizzazione di fossi di scolmatura, andando poi ad impattare anche sulla scuola, la quale, grazie a dei lavori di piantumazione di piante ed alberi, avrebbe anche evitato il peggioramento della situazione. "Anche la scuola ha avuto la sua dose di fango – spiega la vicepreside del Cecchi, Chiara Fiorucci –. Dopo l’alluvione 2023, era stata fatta una barriera di contenimento della scarpata, proprio per evitare che dalla scuola i detriti arrivassero su strade e case".