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Piogge e Foglia ’carico’ "Alla Baia scatta il divieto"

Riscontrati valori sballati ma il sindaco rassicura: "Rifaremo subito le analisi e sarà revocato". Timori per il turismo? La Cna: "Sono finiti i soldi".

Piogge e Foglia ’carico’ "Alla Baia scatta il divieto"

Il Foglia ingrossato per i temporali di giovedì pomeriggio e sera ha portato i suoi effetti ieri: divieto di balneazione in due piccoli tratti di mare nella zona di Baia Flaminia. Si va per 50 metri a nord di viale Varsavia fino a 150 metri a sud; quindi è interessato anche un tratto di via Parigi e di via Berna. Scoppiato ieri il problema quando l’acqua era tornata trasparente perché i timori ci sono stati soprattutto nella giornata di venerdì, col mare marrone. Le analisi effettuate dall’Arpam hanno comunque certificato che il mare, in quel tratto, non aveva più i valori nella norma per cui è stato fatto scattare il divieto. "Nella giornata di domani (oggi,ndr) faremo rifare i prelievi all’Arpam e molto probabilmente verrà revocato il divieto". Divieto rimasto nella carta perché ieri pomeriggio c’era tantissima gente in acqua a Baia Flaminia. Storie queste che preoccupano non poco gli albergatori "perché ancora ci sono persone che ci chiamano per sapere com’è l’acqua del mare a distanza di poco meno di due mesi dall’alluvione di maggio", dice Roberto Corbin direttore dell’hotel Flaminio. Il tutto all’interno di una stagione, come denunciano in coro gli albergatori che non è delle migliori, perché nemmeno in questa prima settimana di luglio gli hotel, perlomeno diversi, non riescono a fare il pieno.

Una spiegazione la dà la Cna provinciale. "Il calo del turismo? Il dibattito in corso sulla evidente riduzione di arrivi e soggiorni, con la conseguente ricerca di responsabilità, sull’individuazione di presunte scelte sbagliate o dell’assenza di politiche di promozione edeguate, non può non tener conto di quello che accade anche nelle regioni limitrofe dove il calo registra percentuali analoghe se non più pesanti di quelle pesaresi", dice il direttore della Cna provinciale Claudio Tarsi. Al di là delle varie ragioni su cui si sta dibattendo Tarsi aggiunge che "c’è un dato incontrovertibile e non imputabile a questa o quella situazione perché il problema vero è che l’inflazione sta svuotando i portafogli degli italiani. Per cui invece di ripartire i consumi indietreggiano: anche a maggio e giugno Le vendite al dettaglio sono scese,rispetto allo scorso anno, del 4,7% ed i generi alimentari sono saliti del 30-40-50%, per non parlare della benzina e la stangata sui mutui a tassi variabile". Insomma meno gente in vacanza o comunque per periodi più brevi perché a molti cittadini sono finiti i soldi "e putroppo noi non siamo la costa Smeralda e nemmeno la Versilia che sono mete per un turismo ricco", conclude Roberto Corbin del Flaminio.