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Pillola anti Covid, medici in azione: 40 capsule per guarire, ma serve il consenso

Arrivate le forniture di Molnupiravir, l’antivirale della Merck specifico per Sars Cov2. Ecco come, quando e chi potrà assumerlo

La direttrice del distretto di Pesaro dell’Area Vasta 1, Elisabetta Esposto

Pesaro, 7 gennaio 2021 - Sono 104 le confezioni del nuovo farmaco anticovid – il molnupiravir – da mercoledì sera a disposizione dell’Area Vasta 1 per le terapie domiciliari. Saranno le squadre Usca a somministrarlo (ognuna ne ha già pronte 5 scatole) secondo modalità e criteri che illustra la direttrice del Distretto di Pesaro, Elisabetta Esposto. Chi potrà somministrare il nuovo farmaco anticovid? " Saranno i medici Usca ( cioè i camici bianchi a domicilio, ndr ), i medici dei Pronto soccorso e probabilmente i medici che stanno nelle Rsa come Galantara e Macerata Feltria. Dovranno essere registrati sul portale informatizzato dell’Aifa per garantire controlli più serrati". I medici di base potranno prescrivere il farmaco? "No, perché non sono registrati sulla piattaforma ma sicuramente avranno il compito di segnalare alle Usca – che di solito vedono pazienti più gravi – i soggetti eleggibili per le terapie, che non possono essere somministrate a tutti". Facciamo un esempio. Sono positivo e chiamo il mio medico: a quel punto che succede? "Il medico, se ritiene che ci siano i requisiti, invia una nota all’Usca con proposta di somministrazione del Molnupiravir, esattamente come accade con i monoclonali. Il medico Usca senior valuta se ci sono le condizioni e, nel caso, può chiedere con urgenza un tampone molecolare per avviare la terapia, facendo la prescrizione informatizzata sul registro Aifa, che serve anche per segnalare eventuali reazioni". Quali sono le condizioni per poter ricevere il farmaco? "Intanto devono essere pazienti con più di 18 anni, con infezione lieve o moderata: febbre, raffreddore... ma a maggior rischio di progressione verso forme severe di Covid. Non devono essere ricoverati e, dall’inizio dei sintomi, non devono essere passati più di 5 giorni. Ma soprattutto devono presentare almeno un fattore di rischio". Quali sono i fattori di rischio che rendono opportuna la terapia? "Patologia oncologica, insufficienza renale cronica, broncopneumopatia grave, immunodeficienza primaria o acquisita, obesità, malattia cardiovascolare grave, diabete mellito non compensato". Le scorte sono sufficienti? "Per ora ogni Usca ha a disposizione 5 scatole, altre comunque sono reperibili nelle farmacie ospedaliere territoriali in caso di necessità". Il paziente può rifiutare la cura? "Occorre acquisire il consenso informato. Sono farmaci sperimentati, non sperimentali, ma comunque di nuova introduzione". Chi non può assumere il farmaco? "Donne fertili, in gravidanza e che allattano, per mancanza di dati specifici". Quante capsule al giorno? "La dose raccomandata è 4 capsule ogni 12 ore per 5 giorni". La terapia si rivolge a vaccinati o non vaccinati? "Nella scheda Aifa non si fa riferimento alla vaccinazione". Ma una persona che non si fida di un vaccino somministrato a 4 miliardi di persone, potrà fidarsi di un farmaco nuovissimo? "In realtà le persone che non si vaccinano lo fanno per motivi molto diversi, e a volte sono più inclini ad assumere un farmaco. Io comunque non rischierei di prendere il covid per vedere se il farmaco funziona". Funzionerà contro l’Omicron? "Il Molnupiravir è stato sperimentato sulle altre varianti, ma d’altronde anche i vaccini, che comunque hanno mostrato di garantire una copertura".