REDAZIONE PESARO

Pesaro, pescatori di frodo nel centro della città / VIDEO

Trovata una rete nel Foglia vicino al ponte ferroviario: "Sono persone dell’Est"

Il recupero della rete abusiva

Il recupero della rete abusiva

Pesaro, 12 settembre 2018 - Terre di nessuno nel cuore della città. Se il parco Miralfiore è in mano a balordi e spacciatori, il vicino fiume Foglia non è da meno. Ma qui, oltre alla fauna di cui sopra, alberga una particolare categoria di ‘fuorilegge’: quella dei bracconieri, ovvero pescatori senza scrupoli ma altresì dotati di attrezzi professionali. Domenica scorsa due iscritti di Enalpesca hanno scoperto casualmente una rete lunga oltre 40 metri, posizionata nel sottosponda a valle del ponte ferroviario. «Ce ne siamo accorti solo perché siamo entrati in acqua con gli stivaloni – racconta Tommaso Pieroni – e abbiamo notato la corda che la sorreggeva legata a un ramo. Allora abbiamo ricollegato il fatto a quanto accaduto il giorno prima, quando eravamo a pescare nello stesso posto e abbiamo visto aggirarsi tre persone dell’Est. La sera stessa hanno calato la rete» (IL VIDEO).

Il Foglia in quel punto è particolarmente ricco di pesce: carpe, carassi, pesci gatto, cavedani, barbi, nonché alcune specie che risalgono dal mare, in particolare cefali. I ‘forestieri’, extracomunitari e non solo, consumano diverse di quelle specie (la carpa è molto apprezzata), anche sul posto: basti vedere i resti di grigliate improvvisate. «Il fiume è in stato di abbandono completo – lamentano gli esponenti di Enalpesca – nessuno che svolga un minimo di sorveglianza. E i risultati si vedono: rifiuti ovunque, bivacchi, bici abbandonate. I pescatori sportivi sono ormai esasperati: molti addirittura minacciano di non rinnovare più la licenza. A che serve pagare tasse e rispettare le norme se poi imperversano ovunque i bracconieri? Un episodio simile, di pesca con le reti, è accaduto tre settimane fa sul Candigliano ad Acqualagna, responsabili un gruppo di cinesi: non appena scoperti sono fuggiti».

Il lassismo in materia di controlli contrasta con il rigore delle norme: misure minime, limiti di attrezzatura, specie protette (per carpa e anguilla ad esempio vige il divieto permanente di prelievo), dentro calendari di pesca sempre più restrittivi. Ma per alcune categorie di persone le nostre leggi evidentemente non valgono. La Regione, competente in materia, è stata informata dell’accaduto e magari girerà la segnalazione agli enti locali. Non sarebbe male se ogni tanto qualche divisa facesse una capatina da quelle parti. E sarebbe una retata apprezzata.