REDAZIONE PESARO

Pesaro, questo è il tuo anno. In 4.300 per festeggiare la Capitale della cultura

Il CaterCapodanno ha riempito piazza del Popolo, con tanta gente arrivata da fuori. Irriverenti e trascinanti i Vazzanikki e Valerio Lundini, meno Colapesce Dimartino.

Pesaro, questo è il tuo anno. In 4.300 per festeggiare la Capitale della cultura

Attirate dal Catercapodanno, in piazza del Popolo per la prima, lunghissima notte di Pesaro Capitale della cultura 2024, a festeggiare San Silvestro, sono state 4.300 persone. Il bello degli ingressi contingentati (si poteva entrare solo da via Branca e da via San Francesco) è che il dato è puntuale, confermato da Mauro Bacchiani, titolare della Seven Group, la società di sicurezza privata che, in supporto alla Questura, ha gestito i flussi di entrata e uscita, dal cuore cittadino. "Siamo arrivati al limite consentito dal Piano di sicurezza – osserva, tirando le somme dell’evento, Massimiliano Amadori, capo di gabinetto del sindaco Ricci –: è stato un successo innegabile".

Del resto se la partecipazione è stata minata da un fattore questo è stato l’ influenza – moltissimi sono stati i pesaresi bloccati all’ultimo in casa tra Covid e malanni di stagione – mentre non sono stati deterrenti né la pioggia (caduta, a sprazzi, durante tutta la serata) e tanto meno l’ingombrante palco.

Quest’ultimo è stato all’altezza delle aspettative viste le tre ore di diretta nazionale su Rai Radio Due – dalle 21,30 alle 24,15, – in compagnia dei conduttori Massimo Cirri e Sara Zambotti della speciale edizione di Caterpillar, farcita per l’occasione dal doppio concerto de i Vazzanikki e Valerio Lundini, fino alle 23,15 e di Colapesce e Dimartino per l’ora successiva.

Il CaterCapodanno ha portato in città veramente molta gente, proveniente da ogni parte d’Italia: l’area camper di via dell’Acquedotto è spuntata dal nulla, all’imbrunire, come una cittadella su quattro ruote. Una invasione pacifica che ha spinto "anche i pesaresi ad arrivare in piazza del Popolo già dalle 22,30" osserva Timoteo Tiberi, tra i gestori del ristoro, con gazebo per la vendita alla spina di birra, posizionato in via Branca. Alle 22,30 il contapersone segnava 2.340 presenze.

Sul piano artistico? Nessuna critica si può fare ai conduttori, amatissimi dal pubblico e quindi, giustamente, osannati e tantomeno al contributo dato da don Ciotti, collegatosi con la piazza di Pesaro poco prima delle 22. Assolutamente opinabile invece è stata la scelta di alcuni contenuti come quello declamato sul palco dal “Coro dei contribuenti“: encomiabile l’obiettivo di dissuadere gli evasori fiscali, ma discutibile l’efficacia. C’ha pensato Alessandro Bergonzoni, in collegamento subito dopo, il quale ha sottolineato l’aspetto positivo: "Contento fosse un coro e non un trio come mi sarei aspettato che fosse". Irriverenti, divertenti, capaci di sprigionare l’energia della piazza sono stati i Vazzanikki e il geniale Valerio Lundini. Peccato invece per il repertorio di Colapesce e Dimartino: esclusi alcuni pezzi tra cui un omaggio a Ivan Graziani e “Musica leggerissima“, è stato soporifero a tal punto da sentire la nostalgia di un "pepepepe" da trenino carioca. Non se ne sono accorti, però il sindaco Matteo Ricci, visibilmente euforico e il vice, Daniele Vimini, contenti dell’esordio da Pesaro nazionale.

Solidea Vitali Rosati