Raccontare il passato e il presente della città e proiettarla nel futuro per far partire da qui il dialogo per affrontare le sfide che esso porterà. C’è un po’ di tutto ciò nella settimana di ‘50x50 capitali al quadrato’, progetto di Pesaro capitale italiana della cultura, che fino a domenica metterà al centro Urbino.
"Non racconteremo solo la storia della città, ma cercheremo anche di capire come approcciarci al futuro – ha spiegato il sindaco Maurizio Gambini, durante l’inaugurazione –. A Urbino fu piantato il seme del Rinascimento, 600 anni fa, e vogliamo capire se da questa piccola città possa partirne uno nuovo, un modo di approcciarsi alla cultura intesa anche come modo di vivere e di rispetto".
A proposito di futuro, il prefetto Emanuela Saveria Greco guarda già a un’altra data e a un’altra capitale della cultura, quella europea: "Auguro che da questa settimana possano uscire le idee vincenti per la candidatura di Urbino e Pesaro in vista del 2033". Un progetto che potrebbe avere grandi riscontri a livello turistico, come se ne sono visti nel 2024: "Grazie a Pesaro e ai 50 comuni che hanno partecipato all’anno da capitale si è dato lustro alle Marche e abbiamo riscontrato grande attrazione", ha detto l’assessore regionale Chiara Biondi.
Dopo aver spiegato la genesi del progetto ‘50x50’, ringraziando i 50 assessori alla Cultura e l’ex assessore di Urbino, Roberto Cioppi, il vicesindaco di Pesaro, Daniele Vimini, ha spiegato: "Il dossier per la candidatura a capitale europea 2033 sarà preparato nel 2027, ma dobbiamo lavorarci da subito e la sfida sarà pensare ai temi da inserire. Non potrà essere solo un elenco di mostre, dovremo portare un modello europeo di provincia e di regione".
Dopo gli interventi dell’arcivescovo Sandro Salvucci, del prorettore vicario di Uniurb, Vieri Fusi, e del direttore della Galleria nazionale delle Marche, Luigi Gallo, Lara Ottaviani ha illustrato il programma: "Abbiamo dato spazio ai temi nazionali che ci hanno offerto spunti e ai creatori della cultura nella nostra comunità. Ci siamo dedicati alla grafica, a Paolo Volponi e ai giovani, dando spazio pure alla musica e all’affezione degli urbinati per la propria storia".
Infine è stato svelato il logo di BioRinascimento, realizzato in collaborazione con Filippo Polidori, che d’ora in poi sarà associato a iniziative specifiche: "Ciò che si farà con esso sarà una tappa del percorso del BioRinascimento – spiega Polidori –. Il logo racconterà una terra magica e ognuno dovrà aiutarci a riempirlo di significati".