Non è campanilismo, né la classica battaglia costa contro entroterra, ma l’ascia di guerra è stata dissotterrata e i piccoli comuni non intendono guardare impassibili. Il motivo del contendere è il ricorso al Tar delle Marche del comune di Pesaro contro il bando della Regione per il recupero e la valorizzazione delle mura storiche. E questo potrebbe essere solo il primo caso.
Portavoce della protesta è Nicolò Pierini, sindaco di Piandimeleto: "Pesaro ha depositato un ricorso al Tar contro l’assegnazione delle risorse previste, contestando le valutazioni della commissione regionale, facendo l’accesso agli atti per tutti i progetti ammessi e contestandone più della metà, tra cui quello del mio comune ma anche di Sassocorvaro Auditore e di altri cinque città delle Marche. Contestano il progetto per il recupero del castello dei conti Oliva perché secondo loro noi non abbiamo un progetto esecutivo, quando questo è presente ed è stato anche validato dalla commissione regionale, oppure contestano che il parere della Sovrintendenza a procedere con i lavori non sia valido, quando il documento è nero su bianco. Chiaramente togliendoci questi punteggi vorrebbero riscrivere la graduatoria. Questa manovra di Pesaro fa davvero tristezza".
Si spieghi meglio.
"Sono deluso dal comune che dovrebbe rappresentarci ed essere capoluogo: questa è una mossa puramente politica contro la Regione che Pesaro porta avanti incurante di fare un grosso danno ai piccoli comuni del territorio. Come sindaco cosa dovrei fare? Mi sono rivolto a uno studio legale che ci tuteli per andare a difendere il nostro progetto e questo ci ha già presentato una parcella che supera i 5mila euro. Questo per noi a fine anno con le risorse già assegnare è un danno economico ed uno scoglio non indifferente: se voglio salvare la riqualificazione delle mura dovrò tagliare da qualche altra parte servizi ai miei cittadini. Questi fondi, inoltre, sono legati al PNRR quindi hanno delle tempistiche stringenti. Se si parte con ricorsi e controricorsi rischiamo di non avere tempo per fare i lavori tanto è vero che noi al momento non possiamo appaltare nulla perché tutto si ferma".
Quindi Pesaro prima vi porta la Settimana della Cultura poi vuol togliervi i fondi per il castello Oliva, vostro simbolo culturale?
"Pesaro dovrebbe tutelare anche il suo entroterra e invece ci fa la guerra. Prima fanno il programma con le Settimane della Cultura nei borghi poi per capricci politici ci danneggiano lasciandoci con spese che qui non sono banali. Con i 180mila euro del bando avremmo riaperto i merli del castello e consolidato le mura, un intervento che con le nostre economie non potremmo mai sostenere mentre quella stessa cifra per Pesaro invece sarebbero solo briciole. Personalmente ringrazio la Regione che fa bandi per i piccoli comuni, senza queste risorse qui potremmo chiudere tutto".
Finita qui?
"Non lo so – chiosa triste Pierini –, due giorni fa ci hanno comunicato che Pesaro ha fatto accesso agli atti anche per il bando sulle strade, temo un ricorso anche lì".
Andrea Angelini