La trasformazione dell’Ambito sociale 6 in Asp (Azienda pubblica di servizi alla persona) sarà uno dei temi caldi degli Stati Generali del Welfare che dovranno essere convocati a breve. Inevitabilmente l’attenzione sarà sulla riforma voluta dalla giunta Seri (contrari gran parte del terzo settore, alcune forze della maggioranza e tutta l’opposizione) ma sospesa dalla Regione Marche fino alla fine di quest’anno. L’assemblea legislativa regionale, a dicembre 2023, ha infatti approvato una legge per la sospensione delle Aziende pubbliche dei servizi alla persona in attesa di ridefinire gli ambiti territoriali sociali sulla base dei distretti.
La scadenza è ormai prossima anche se la ridefinizione degli Ambiti non è avvenuta: la giunta Serfilippi e il nuovo assessore ai Servizi sociali, Lucia Tarsi, dovranno quindi affrontare il problema. Le associazioni del terzo settore hanno elaborato un documento sugli Stati Generali del Welfare (approvato da 22 associazioni su 40) da consegnare sabato mattina all’assessore Tarsi, ipotizzando non un convegno di una giornata o due ma un percorso strutturato di alcuni mesi, da adesso a marzo 2025. "La nostra idea – spiega Giovanni Di Bari presidente dell’associazione Cante di Montevecchio – è quella di affrontare con il Comune il tema delle fragilità in uno spirito di condivisione". Chiarisce Maurizio Tomassini della direzione nazionale Acli: "Gli Stati Generali del Welfare non sono un evento ma un processo. Certamente si dovrà riprendere il tema della riforma dell’Ambito e quindi dell’Asp". Senza attendere le decisioni regionali, gli addetti ai lavori non escludono la possibilità di un’intesa tra il sindaco di Fano e quello di Fossombrone per una convergenza degli Ambiti 6 e 7 di cui le due città solo capofila. Nell’attesa, il terzo settore detta le tappe degli Stati Generali per farne "un percorso approfondito, permanente, un confronto fluido e che porti ad affrontare temi strutturali (dall’amministrazione condivisa all’Asp)". Nel documento vengono definiti 8 principi metodologici, il percorso da seguire nei prossimi mesi, la definizione delle due giornate conclusive di marzo.
Anna Marchetti