Pd: la sfida alla destra: "Il modello Pesaro per vincere in Regione. Con Ricci al comando"

Anche Ceriscioli benedice la candidatura dell’ex avversario dopo le parole della segretaria regionale Bomprezzi: "È l’uomo giusto". Morani: "Prima le alleanze". Ma lei potrebbe ritrovarsi a Bruxelles.

Pd: la sfida alla destra: "Il modello Pesaro per vincere in Regione. Con Ricci al comando"

Anche Ceriscioli benedice la candidatura dell’ex avversario dopo le parole della segretaria regionale Bomprezzi: "È l’uomo giusto". Morani: "Prima le alleanze". Ma lei potrebbe ritrovarsi a Bruxelles.

"Pesaro un esempio da esportare a livello regionale". L’ex governatore Luca Ceriscioli sposa la strategia della segretaria regionale del Pd, Chantal Bomprezzi, per battere la destra, il presidente Francesco Acquaroli e tornare a governare la Regione: trampolino di lancio il Festival dell’Unità in programma a Baia Flaminia dal 28 agosto all’1 settembre. Tre i punti fermi da cui partire: partito coeso, alleanza ampia, candidatura forte, quella dell’eurodeputato Matteo Ricci. "Non è casuale che la Festa regionale dell’Unità si svolga a Pesaro – fa notare Ceriscioli – città dove il Pd ha saputo superare le divisioni e lavorare insieme per l’obiettivo delle europee. Così come in questa città si è riusciti a costruire, negli anni, un’ampia alleanza per il buon governo sui temi delle infrastrutture, dello sviluppo, dell’ambiente e della salute". Non ha dubbi Ceriscioli neppure sulla candidatura di Matteo Ricci da contrapporre al presidente Acquaroli. "Era dai tempi di Baldarelli (1994, ndr) – afferma – che la nostra provincia non eleggeva un eurodeputato e abbiamo avuto anche Alessia Morani prima dei non eletti. Il valore aggiunto di Ricci è di aver ottenuto un buon risultato in tutte le province, non solo in quella pesarese. Mi sembra che la strategia del Pd regionale sia quella giusta e che stia ottenendo un’ottima risposta anche da parte dei sindacati e delle associazioni di categoria".

E sulla candidatura di Ricci: "Le 52mila preferenze nelle Marche sono un segnale politico molto forte soprattutto se confrontato con l’ultimo sondaggio (quello de Il Sole 24Ore, ndr) sul gradimento dei governatori, dove Acquaroli era all’ultimo posto, che equivale alla bocciatura del governo regionale".

Più cauta Alessia Morani a cui comunque si aprirebbero le porte del Parlamento europeo, in quanto prima dei non eletti, nel caso Ricci accettasse di candidarsi alle elezioni regionali e le vincesse. "Certamente Ricci è uno degli esponenti più autorevoli del Pd – afferma Morani – ma prima di parlare di candidature serve convocare una conferenza programmatica per definire le idee alternative alla destra regionale e poi aprire il confronto con gli alleati, da Renzi fino a Conte e Fratoianni". Non si sbilancia in considerazioni politiche la capogruppo regionale di M5S, Marta Ruggeri, visto il "momento epocale" che sta vivendo il suo partito avviato verso l’assemblea costituente. Ruggeri fa però notare "il buon lavoro che stanno facendo Pd e M5S in consiglio regionale seppure dopo un avvio burrascoso: ora la collaborazione è continua e leale".

"Costruire un’alleanza ampia – commenta il consigliere regionale del Pd, Renato Claudio Minardi – è un presupposto importante visto che alle regionali non c’è ballottaggio e vince chi prende un voto in più: contano il progetto, la candidatura e l’alleanza. Tutto deve essere percepito dai marchigiani come un cambiamento rispetto ad una Regione che non funziona, a partire dalla sanità che è nel caso e porta, spesso, i cittadini a non curarsi. Certo quella di Ricci è una candidatura autorevole, che dà al centrosinistra ottime chance di vincere".

Anna Marchetti