TIZIANA PETRELLI
Cronaca

Paziente operato da sveglio. Non tollerava l’anestesia

Intervento eccezionale al San Salvatore su un anziano molto grave, affetto da infezione polmonare. L’equipe ha deciso il blocco dei nervi del torace.

Chirurghi in attività nella sala operatoria dell’ospedale. San Salvatore

Chirurghi in attività nella sala operatoria dell’ospedale. San Salvatore

Un delicato intervento chirurgico fuori dall’ordinario è stato eseguito nei giorni scorsi all’ospedale San Salvatore di Pesaro, dove un paziente anziano è stato operato ai polmoni mentre era sveglio. Un’operazione complessa, resa necessaria dalle condizioni critiche dell’uomo, che non avrebbe potuto sopportare un’anestesia totale. L’uomo, giunto al pronto soccorso in condizioni gravissime, era affetto da un’infezione polmonare e pleurica che metteva a serio rischio la sua vita.

"Era chiaro che un intervento fosse indispensabile – spiega il dottor Alberto Patriti, direttore della Chirurgia Generale – ma sottoporlo ad anestesia generale sarebbe stato troppo pericoloso. Così, insieme all’équipe anestesiologica, abbiamo optato per una tecnica innovativa: un blocco nervoso toracico per operarlo da sveglio".

Una decisione non comune, ma che si è rivelata vincente. "Interventi di questo tipo sono ancora rari – aggiunge Patriti – e richiedono una preparazione specifica. Ma grazie alla professionalità del nostro team, siamo riusciti a garantire al paziente un trattamento sicuro ed efficace". Fondamentale è stato il lavoro dell’anestesista e pneumologo Felice Gadaleta, che ha studiato la strategia migliore per evitare complicazioni. "Il paziente era troppo fragile per un’anestesia tradizionale – spiega – quindi abbiamo bloccato i nervi della gabbia toracica per ridurre il dolore, permettendogli di respirare spontaneamente durante l’intervento".

La tecnica, denominata "VATS da sveglio", offre diversi vantaggi: minori complicanze post-operatorie, riduzione del dolore e tempi di recupero più brevi. "Nel giro di poche ore – sottolinea ancora Alberto Patriti – il paziente era già stabile e ha iniziato la riabilitazione. Senza questa soluzione innovativa, il rischio di un lungo periodo di rianimazione sarebbe stato altissimo".

Anche il direttore generale dell’Ast di Pesaro-Urbino, Alberto Carelli, ha elogiato il lavoro dell’équipe: "L’invecchiamento della popolazione italiana pone nuove sfide per i sanitari, in particolare per i chirurghi che si trovano a dover affrontare patologie gravi in pazienti anziani. Questo intervento dimostra l’altissimo livello di competenza del nostro ospedale. Stiamo investendo molto nell’innovazione e nella formazione del personale per garantire cure sempre più avanzate e sicure".

Un traguardo importante per la sanità locale, che conferma come l’ospedale San Salvatore possa essere considerato un punto di riferimento per le procedure chirurgiche, anche più complesse.

Tiziana Petrelli