di Giovanni VolponiUna cartella d’arte per celebrare uno dei veterani dell’incisione urbinate: si intitola “Pàthos. Dei giorni e degli avvenimenti“ l’ultima fatica artistica firmata da Vitaliano Angelini, una cartella che contiene tre litografie acquerellate. Settanta esemplari stampati per iniziativa dell’editore Fonte Aretusa Arte nella collana “Le eccellenze dell’arte contemporanea“, con lettura critica di Cristiana Vettori: un omaggio alla longeva carriera di Angelini, scrittore, poeta e artista figlio della grande scuola incisoria urbinate, di cui oggi rimane uno degli ultimi esponenti, con orgoglio, e senza volersi fermare.
"Sono felice di questa edizione – spiega Angelini – che è un gradito omaggio dell’editore, con cui collaboro da anni, al mio percorso professionale".
"Dai tempi in cui ero un giovane incisore esordiente ne è passato di tempo ma per me realizzare opere dà sempre la stessa sensazione e la soddisfazione quando viene stampato qualcosa di nuovo mi rievoca una tenacia a proseguire che non è mera volontà di ricordare i tempi passati, ma voglia di dire “ci siamo ancora“. La cartella Pathos, corredata da due mie poesie, rimanda al concetto della parola greca, che significa emozionarsi e soffrire con la nostra parte irrazionale dell’animo. Questo ho cercato di trasmettere nelle tre litografie", incisioni monocromatiche, acquerellate in una tinta color sabbia tenue, che mettono in risalto il cerchio, figura cara ad Angelini nell’ultimo periodo, e la geometria che riconduce inevitabilmente anch’essa, come il titolo, ai grandi matematici e filosofi greci.
Angelini, reduce tra l’altro da una collettiva tenutasi a Pescara dedicata a Massimo Troisi, in cui ha partecipato con un suo acrilico, lascia dunque con “Pathos“ all’osservatore il gusto di trovare la propria emozione e lasciarsi trasportare tra ombre e geometrie, tra righe e macchie, verso la bellezza.