
Passi avanti per ’Cotignola 2’. Sansavini: "A Villa Fastiggi una clinica ad alta complessità"
Il "Maria Cecilia Hospital Pesaro" di Villa Fastiggi corre veloce verso il traguardo. Che è quello di arrivare, forse già nel 2024, con l’ospedale vero e proprio, dotato di tutti i reparti e 80 posti letto privati e accreditati (sul convenzionamento, si vedrà). Un’opera di ristrutturazione che se lascia l’aspetto esterno tutto sommato invariato, prevede una trasformazione interna sostanziale. Con sale operatorie, di rianimazione e per la diagnostica (risonanze, tac..) che prendono il posto delle stanze attualmente utilizzate (non troppo, in verità) per la Rsa. Ettore Sansavini, presidente di Gvm a cui fa capo l’ospedale privato di Cotignola (200 posti letto), conferma: "A Villa Fastiggi è prevista un’attività di alta complessità: l’ortopedia con tutta la parte protesica, la chirurgia generale di alta complessità come l’urologia con robot, poi tutta la parte chirurgica di bassa e media complessità, sulla base del bisogno. Quello che non faremo è l’alta specialità, che è definita a livello regionale in base al numero degli abitanti, come la cardiochirurgia, neurochirurgia... Stiamo lavorando convintamente per giungere al traguardo. La tempistica però dipende dalla parte più burocratica su cui dobbiamo rimetterci alle indicazioni altrui. Certo è che non appena avremo il via libera definiremo il da farsi con le imprese. Abbiamo già tutti i progetti pronti".
Uno dei prossimi appuntamenti è quello del 21 dicembre, per la conferenza dei servizi che dovrebbe dare il via libera alla richiesta di riqualificazione dell’area – 3mila metri quadrati – attigua all’edificio principale. "Si tratta di un’area a destinazione servizi, che dovrebbe diventare a destinazione sanitaria. Lì avremmo intenzione di realizzare la parte ambulatoriale. Ma è una partita aggiuntiva, non essenziale rispetto al progetto dell’ospedale, che comunque andrà avanti a prescindere. Servirà a dare un servizio più ampio, questo sì". Al momento l’Rsa contiene 90 posti letto e il numero minimo per una clinica polispecialistica, come quella che dovrebbe sorgere, è di 80: non è chiaro, né Sansavini si sbilancia, se ci sarà il mantenimento di una minima parte di posti di Rsa, o se l’attività verrà del tutto smantellata. "Alcuni posti potrebbero venire salvati – dice –. Se ne parlerà in funzione dell’esito della clinica e dell’organizzazione. Non vogliamo abbandonare niente".
Così come è tutta da giocare la partita sul convenzionamento, benché il dibattito con Fano si sia già acceso, con la città della Fortuna che rivendica, qualora la Regione decidesse di convenzionare 50 posti letto di Ortopedia, di affidarli al progetto di Carignano o comunque di destinarli al pubblico inserendoli nella dotazione dell’ospedale Santa Croce. "Di questo parleremo con la Regione quando saremo pronti – dice Sansavini –. Io credo che il privato non fa parte della programmazione ospedaliera pubblica, è autonomo, nasce in un’area dove c’è bisogno che faccia un buon servizio. Tra l’altro, pur non conoscendo perfettamente il territorio, so che Pesaro e Fano sono molto vicine...". Come a dire che un ospedale a Pesaro giova anche ai fanesi.
"Io – conclude Sansavini – sostengo la sanità pubblica, ma da sola non ce la può fare. Il rischio è il fallimento del sistema. E penso anche che chi può permettersi di andare dal privato non fa nulla di sgbagliato, perché anzi libera posto per chi non ci può andare".
Benedetta Iacomucci