Pesaro, 7 settembre 2023 – Una bambina è stata partorita qualche giorno fa nel reparto di Ostetricia di Pesaro ma la madre si è rifiutata di riconoscerla, lasciandola ai sanitari ed andandosene per sempre. E’ un suo diritto e la bimba, che sta benissimo, è stata affidata per ora al reparto di Pediatria mentre da un punto di vista legale, sarà il tribunale dei minori di Ancona e i servizi sociali del comune di Pesaro a dover trovare una famiglia a cui affidare la neonata.
Il primo compito però è stato quello di darle un nome e a questo ci ha pensato l’ufficio di Stato civile del comune di Pesaro che per legge ha il compito di rispondere a questa incombenza. Non è noto il nome (il cognome ovviamente rimarrà valido fino all’adozione definitiva). La legge in merito è chiara: "Quando si tratta di bambini di cui non sono conosciuti i genitori, l’ufficiale dello stato civile impone ad essi il nome ed il cognome. L’ufficiale dello stato civile accerta la verità della nascita attraverso l’attestazione o la dichiarazione sostitutiva. Nell’atto di nascita si fa menzione del modo di accertamento della nascita". Ed è quello che è stato fatto.
Sono molto rari i casi , almeno al San Salvatore, di partorienti che al momento della nascita del loro bambino esercitano il diritto di non riconoscere il figlio. In quel caso, la dichiarazione di nascita è fatta dal medico o dall’ostetrica. Nell’atto di nascita del bambino deve essere scritto “nato da donna che non consente di essere nominata”. Questo diritto all’anonimato per la mamma biologica varrà per sempre.