REDAZIONE PESARO

Parigi: così Valentina "sposta" gli atleti

Cura la logistica, cioè i viaggi dei campioni: "Sognavo le Olimpiadi da nuotatrice, bello esserci anche così"

Cura la logistica, cioè i viaggi dei campioni: "Sognavo le Olimpiadi da nuotatrice, bello esserci anche così"

Cura la logistica, cioè i viaggi dei campioni: "Sognavo le Olimpiadi da nuotatrice, bello esserci anche così"

"Da piccola sognavo di partecipare alle Olimpiadi come nuotatrice, ma sono felice anche di averle vissute dietro le quinte, lavorando perché agli atleti fossero garantiti i loro spostamenti in sicurezza". Valentina Mattioli, figlia del compianto arbitro internazionale Gianluca, chiuderà domani a Parigi la sua lunga avventura, cominciata un anno e mezzo fa, come project manager dei trasporti ai Giochi olimpici.

"Mi occupo della pianificazione dei viaggi a lungo raggio all’interno della Francia: ho coordinato gli spostamenti dei cestisti e giocatori di pallamano da Parigi a Lille, dei calciatori dislocati su sette città diverse per le loro partite, del tiro a volo a Châteauroux, e addirittura dei surfisti a Thaiti, nella Polinesia francese". Un lavoro nato dalla sua tenacia e dalla volontà di ’esserci’. Un desiderio così grande, da farle lasciare un’occupazione sicura nella sede spagnola della Fiba (a Barcellona) dove lavorava da tre anni. "Sono cresciuta in una famiglia di sportivi, questa passione è nel mio dna, così dopo aver sfiorato le Olimpiadi di Tokyo con la Fiba, che in extremis aveva dovuto ridurre gli accrediti, ho deciso che ci sarei andata da sola. Mi sono candidata direttamente sul sito del comitato organizzatore locale, c’erano delle posizioni aperte e ci ho provato. Dopo 4 colloqui in francese, per cui ringrazio la prof. Pantanelli del Liceo Linguistico che mi ha dato buone basi, mi hanno preso. Negli ultimi due mesi hanno assunto 2.000 persone, ma quando sono arrivata nel settore trasporti eravamo in 15, ora siamo 680. Per dare l’idea della mole di cose da fare".

Un lavoro cominciato al buio: "All’inizio il progetto era basato sulle varie discipline e le città a queste collegate, senza sapere quali atleti si sarebbero qualificati. Quando poi sono arrivati i nomi abbiamo iniziato a preparare il piano dei loro arrivi e anche delle partenze. Perché le Olimpiadi si chiudono domani, ma noi prima di rompere le righe dovremo assicurarci che tutti siano arrivati a casa".

Tra i momenti più belli, la sfilata sulla Senna: "Ho accolto i bus della delegazione italiana e sistemato gli atleti sulle barche per la cerimonia inaugurale. Conosco bene Tamberi, marchigiano e grande appassionato di basket, il suo saluto è stato speciale e oggi spero di essere allo stadio a vedere la finale del salto in alto". Ma le emozioni più forti sono legate ai suoi sport preferiti, nuoto e pallacanestro: "Nel mio giorno libero sono andata a vedere la gara di Ceccon: da ex nuotratrice vederlo vincere l’oro e sentire suonare il nostro inno mi ha commosso, sentivo che stavo partecipando a qualcosa di enorme. Poi mi sono esaltata a vedere Grecia-Spagna. Papà mi aveva fatto vedere un miliardo di partite di basket ma questa era la prima all’interno di un’Olimpiade". E ora i sogni non sono finiti: "Punto a lavorare per i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026". Tu si que Vales.

Elisabetta Ferri