Solo contro tutti. Ma il sindaco Andrea Biancani non ci sta a tornare indietro sui parcheggi multipiano in piazzale Carducci e in via Liberazione davanti alle caserme. E respinge al mittente le critiche perché "il centro sta affogando di macchine e quanto emerge è allarmante perché da un lato si aumenta lo smog e dall’altro si intasano le vie con il traffico. L’obiettivo è avere meno mezzi parcheggiati sulle strade". Poi puntualizza un concetto ed è quello riguardante la tutela degli alberi "che per noi è prioritaria e non c’è nessuna intenzione di fare un progetto che preveda il loro abbattimento. L’avevo già detto, ma voglio ripeterloto questo concetto". Poi Biancani parla delle critiche sollevate per quello che riguarda il problema archeologico nelle due aree e sia quello paesaggistico, fermo restando anche i costi: "Sulla inattuabilità dico che saranno i tecnici a chiarire entrambe le situazioni, figure che erano con me durante il sopralluogo e che conoscono molto bene l’idea del progetto. Tra gli obiettivi che ci siamo prefissati c’è anche quello di realizzare una struttura che sia bella architettonicamente. La retorica che un parcheggio per l’immaginario collettivo debba essere inevitalmente brutto e sgradevole, la ritengo profondamenta sbagliata. Ci sono esempi in tutto il mondo di parcheggi belli che si inseriscono perfettamente nel contesto in cui sono stati pensati".
L’amministrazione ha pensato come aree possibili anche a quella tra via San Decenzio e via Bondei dietro il tribunale "dove attualmente è presente un parcheggio interrato che si potrebbe aumentare di capienza aggiungendo una struttura sopraelevata a quella già esistente e nella zona di largo Tre Martiri, alla ex Susuki che sarebbe perfetto, ma purtroppo è prevista una destinazione residenziale, il che rende quasi impossibile l’acquisizione".
Il primo tecnico che si è occupato del piano traffico è stato Marco Tamino, ex docente alla facoltà di architettura di Firenze che ha anche curato la ristrutturazione delle grandi stazioni a partire da Santa Maria Novella di Firenze: l’architetto poi che diede il via alla realizzazioni delle piste ciclabili attraverso il Put e cioè il piano urbano del traffico. "Nel centro storico ci sono i servizi e quindi è un attrattore di traffico naturale – dice Marco Tamino –. Bisognerebbe riuscire a portare i servizi, appunto, verso la periferia, decentrarli. Detto questo però pensare di riempire i vuoti del centro della città con dei pieni, e cioè parcheggi multipiano, non è il massimo pensando che da una parte hai dietro le mura Roveresche come in viale della Liberazione, mentre in piazzale Carducci sotto hai l’ex bastione di Santa Chiara. L’ideale sarebbe andare sul costruito non cercando edifici privati dismessi perché altrimenti i costi salgono. Si era già pensato, anche a livello di amministrazione, ad alcune soluzioni già tempo fa come un lato dei giardini interni del San Benedetto ed anche alla palestra di via Mazza che fra l’altro è un edificio nuovo. Bisognerebbe studiare ed individuare le soluzioni. Eviterei – continua Tamino – comunque la realizzazione dei multipiani interrati anche alla luce delle fortissime piogge torrenziali, che in questo momento sono da mettere nel conto, per il cambiamento climatico. Una di quelle cose che onestamente non consiglierei a nessuna amministrazione". Da aggiungere tra le varie soluzioni messe in campo negli anni passati anche un parcheggio sotto i giardini di palazzo Baldassini in piazzale Matteotti.
m.g.