ALESSANDRO MAZZANTI
Cronaca

Panzieri ucciso dall’amico, la madre: "Michael geloso di mio figlio. Accettava poco la sua fidanzata"

Laura, madre di Pierpaolo, rievoca il rapporto tra l’omicida e la sua vittima: "Messaggi a raffica, una quindicina al giorno, e quando gli parlava di Sara gli diceva: ‘Perché sei con lei e non con me?’"

Laura Gentilucci, mamma di Panzieri, mostra i messaggi tra il figlio e Michael

Pesaro, 26 novembre 2023 – “Michael Alessandrini – dice Laura Gentilucci, madre di Pierpaolo Panzieri – era geloso e ossessionato di mio figlio. Al limite di fargli stalking. Voleva sapere dove abitava, quando ha cambiato casa. Gli mandava fino a 15 messaggi al giorno. Alla fine l’ha ucciso. Perché Pier non lo ha corrisposto. E le modalità con cui l’ha fatto sono le stesse del femminicidio. E non mi parlate di follia. Perchè Michael ha fatto prima, durante e dopo il delitto cose lucidissime".

Parla di un’amicizia malata, diventata morbosa, Laura, la madre di Pierpaolo. E questa, per lei, è la cornice in cui va inserito l’assassinio di suo figlio, ucciso con 15 coltellate a 27 anni, la sera del 20 febbraio scorso, in via Gavelli, dopo una cena, dall’amico di infanzia, Michael Alessandrini, 30 anni, poi arrestato in Romania e ora detenuto a Villa Fastiggi. Il suo legale, Salvatore Asole, sta cercando di farlo trasferire in una struttura idonea a detenuti con disturbi mentali.

Laura cita i messaggi che il figlio e l’amico si sono scambiati il giorno del delitto. Come noto, quella sera tra i due c’era stato un piccolo contrasto. Panzieri aveva invitato Michael a cena a casa sua, ma accumula un po’ di ritardo, e Michael si indispettisce quando intorno alle 20 va in via Gavelli e non trova nessuno. Tanto che Michael protesta, e scrive all’amico: "Mi hai fatto tornare indietro". La risposta di Pierpaolo è un po’ piccata: "Vecio (si chiamano così, tra di loro, ndr) sto tornando a casa, però non puoi fare così, stasera parliamo un attimo. Perché adesso ho i miei impegni, e se tardo 10 minuti non mi puoi fare così". Il messaggio è chiaro: "Fammi respirare". Poi c’è il messaggio agghiacciante delle 23,52: il delitto è già avvenuto, Michael invia, col telefonino di Panzieri, il messaggio sul cellulare di suo padre: "Babbo io sono ancora qui da Pierpaolo, torno tra poco... tutto bene, comunque alla fine abbiamo risolto, non è successo niente..."

Via Gavelli, appunto, la casa di Panzieri. "Ma mio figlio – aggiunge Laura – all’inizio non voleva dire a Michael dove aveva trovato casa. Eppure Michael insisteva. E alla fine una sera, quando incontra Michael a spasso con i cani, lui gli dice: ’Dai ti accompagno a casa’. E così scopre dov’è".

“Eppure – continua Laura – gli amici glielo dicevano a Pier: questo ti fa 15 telefonate o messaggini al giorno, non è normale. E quando Michael parlava della fidanzata di mio figlio, Sara, gli chiedeva: "Perché sei con lei e non con me...?". "Anche l’amicizia – conclude Laura – può diventare una malattia. E per dargli 15 coltellate, vuol dire che Michael aveva sentimenti forti verso mio figlio".

“E’ stato una sorta di overkilling – conferma l’avvocato Fabio Anselmo, che affianca il collega Paolo Biancofiore nell’assistere la famiglia Panzieri – e questo avviene quando c’è un rapporto sentimentale forte tra carnefice e vittima. E la cornice è quella di un’amicizia diventata morbosa". Per questo la mamma di Pierpaolo oggi dice: "Se mio figlio fosse stata una donna, sarebbe stato la 106ª vittima in Italia. Quindi merita la giustizia che meritano tutte le donne vittime di femminicidio".