Aveva 44 anni ed era tossicodipendente da molto tempo. Si chiamava Stefano A. ed era di Pesaro. Lo hanno rinvenuto morto ieri in tarda mattinata al parco Miralfiore, vicino ad un boschetto. In un braccio è stato rilevato un buco. Non lontano da lui c’era una persona che ha chiamato la polizia dicendo di aver scoperto una persona che non rispondeva più.
All’arrivo della polizia e del 118, i sanitari hanno appurato la morte per presunta overdose. Le indagini puntano a scoprire chi possa aver venduto la dose di eroina al 44enne e se intorno a lui ci fosse qualcuno che in qualche modo ha favorito l’iniezione fatale.
Per risalire allo spacciatore e ad altri possibili testimoni della tragedia, la polizia ha setacciato tutte le immagini registrate dalle telecamere del parco per dare un nome agli spacciatori di droga. Che, malgrado l’aumento delle misure di contenimento, non sono pochi. La presunta overdose è avvenuta nel parco lato via Cimarosa dove presumibilmente è più facile nascondersi agli occhi delle telecamere e degli agenti in servizio abitualmente al parco. Proprio lì ci dev’essere stata la vendita della dose mortale, acquistata dal 44enne che era già con un fisico debilitato da anni di tossicodipendenza. L’assunzione dell’ultima dose, forse in quantità eccessiva per il suo corpo, non gli ha lasciato scampo.
Purtroppo molti angoli del parco Miralfiore sono ancora battuti da venditori di morte che sanno offrire ogni tipo di droga malgrado le retate dell’anno scorso nei confronti di clan nigeriani che si contendevano la piazza di spaccio. Che a quanto pare non ha mai smesso di funzionare.