Sembra quasi di sognare quando, tentando di condividere un’opinione su aspetti e situazioni della città, come sta succedendo con il destino degli Orti Giuli, improvvisamente qualcuno ti risponde e a farlo è un personaggio che, per quel che sta realizzando in città col Palazzo Perticari Signoretti, ha convincimenti e passione più che sufficienti per farlo: "Non riesco a trattenermi – scrive infatti Franco Signoretti – e sento il bisogno di dire la mia dopo aver letto più volte sull’ancòra poco chiara destinazione futura degli Orti Giuli". Le considerazioni di Signoretti si riferiscono ad alcune affermazioni del sindaco Andrea Biancani riprese dal giornale dal sito del Comune, proprio con riferimento al futuro di quella struttura storica. "Forse perché legati in qualche modo a Palazzo Perticari – continua Signoretti – e realizzati in una epoca lontana dove i parametri e le scelte erano vincolate alle esigenze dell’epoca. Sinceramente come sono concepiti sembrano avere una spiritualità da camposanto aperto solo di giorno con la pretesa di indurre il visitatore ad una mistica contemplazione. Non credo siano assolutamente più allineati con le esigenze dei nostri tempi".
E questo, volendo, potrebbe anche dare indicazioni su cosa non farne di quel giardino. Segue la parte più stimolante del messaggio: "Mi permetto – dice ancora Signoretti – di suggerire un provocante convincimento che il destino di quel posto debba essere nelle mani delle giovani generazioni perché solo loro possono raccontarci e trasferirci le odierne e future esigenze. Personalmente lo immagino aperto, luminoso, con innesti strutturali moderni per lo studio e per la socialità e una obbligatoria copertura wi-fi totale e gratuita. Una arena interna per spettacoli di facile ed economica fruizione potrebbe incorniciare il quadro. Tanto mi sentivo". E di tanto lo ringraziamo. Finalmente qualcuno che ha idee chiare e sa cosa vuole. E’ come scoprire che c’è vita sul pianeta. Dove sono gli altri a proporre? Di critici "a posteriori" ne abbiamo anche troppi.
f.b.