Orti Giuli destinati all’oblio. No al progetto di recupero. Perso un milione e mezzo

Per la sistemazione dell’area e per terminare anche il bar. Ha pesato il fatto che non vi fossero vincoli della Soprintendenza. Furono spesi 500mila euro.

Orti Giuli destinati all’oblio. No al progetto di recupero. Perso un milione e mezzo

Orti Giuli destinati all’oblio. No al progetto di recupero. Perso un milione e mezzo

Il destino degli Orti Giuli è legato ai vincoli della Soprintendenza. Quando partì il progetto per la creazione di un bar, si scatenò l’inferno perché parte della città era contraria alla creazione di una struttura moderna all’interno di questo giardino circondato dalle mura Roveresche, erette nel 1526. La Soprintendenza diede parere favorevole. Adesso proprio la mancanza di un vincolo, che equivale ad una certificazione che si è di fronte ad un spazio di valore, è diventato un cappio al collo. Perché il progetto per il suo recupero attraverso i fondi del Pnrr è stato bocciato in sede regionale: sul piatto c’erano un milione e 500mila euro. I soldi sono finiti per il recupero del giardino di villa Miralfiore che è di Vittorio Livi. Ed un’altra scelta è caduta sul recupero del giardino con i giochi d’acqua di villa Caprile.

"L’unica speranza – dice l’architetto Achille Paianini che è uno dei progettisti del recupero – è prendere il progetto che non è passato in Regione e inviarlo in Europa per avere un finanziamento dall’Unione Europea".

Secondo alcuni osservatori la struttura non rispetterebbe più le norme, ma su questo punto Paianini che fa parte anche della lista civica "Vieni Oltre", non ha tentennamenti: "Di che parlano quelli che fanno certe affermazioni? Hanno titoli o fanno altri mestieri? Perché poi quando si affrontano certi temi bisogna poi essere competenti. E su queste cose ho già messo sul chi va là anche due esponenti di Giunta. Quella struttura non ha alcun problema. E devo anche aggiungere che durante il cantiere, prima che ci fosse il blocco legato all’inchiesta aperta dalla Procura dove alla fine tutti sono stati assolti, era stato compiuto anche un furto di parti di rame che dovevano andare sulla copertura. Benché siano passati 20 anni, all’interno del bar che è di 100 metri quadrati circa, non è mai entrata una goccia di pioggia. Stavamo anche montando gli infissi...".

Che fine rischiano di fare quei soldi già spesi e il progetto iniziale?

"Allora... Tenendo conto che oltre alle strutture murarie, vennero sistemate altre zone degli orti Giuli, compresa la statua, e ci fu anche il consolidamento delle mura che rischiavano di crollare, in totale l’investimento fu di 500mila euro. E una parte di quei soldi arrivarono dalla fondazione Cassa di Risparmio perché si tendeva al recupero di un angolo storico della città".

Da 500mila euro ora si passava ad un milione e mezzo...

"Non fraintendiamo perché dentro quel milione e mezzo di euro che era stato richiesto, è compreso tutto. E cioè la sistemazione di tutta l’area degli Orti Giuli". Come andrà a finire? Quel bar prenderà mai vita? Gli oppositori al progetto di ieri, che sono ancora quelli di oggi, sperano che si torni ante anni Duemila e cioè che il torrione torni come lo progetto Della Rovere.

Dice Alessandro Bettini tra i più fieri oppositori di quel progetto – ai tempi era consigliere comunale di Forza Italia: "Una cosa nata male è finita peggio come dicevano gli anziani. E’ stato anche un peccato l’aver buttato via tutti quei soldi quando si sapeva benissimo che un bar lì non avrebbe mai funzionato e nessuno lo avrebbe mai preso in gestione. E poi un bar c’era già, piccolo, in ferro battuto in occasione di concerti oppure quando si organizzavano serate danzanti".

Maurizio Gennari