Operaio 33enne morto: stava facendo manutenzione. I sindacati: “Intervenga la prefettura”

Le testimonianze dei rappresentanti sindacali di fronte allo stabilimento della Fab, numero 8, dove Simone Mezzolani è stato schiacciato da un macchinario. “Manca la sicurezza, anzi non se ne parla nemmeno”

Gallo Di Petriano, 28 maggio 2024 – Arrivano i delegati di Cgil, Cisl e Uil, rimangono fuori dai cancelli della Fab n.8 dove la notte scorsa è morto schiacciato da un carrello trasportatore un operaio di 33 anni.

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Si chiamava Simone Mezzolani, sposato, due figli piccoli, di Vallefoglia,  dipendente della ditta da almeno 5 anni. Stava facendo attività di manutenzione ad una macchina, in particolare ad un carrello trasportatore. Improvvisamente, da quanto si è appreso, il macchinario si è attivato schiacciando l’operaio contro il muro del fine corsa.

La fabbrica Fab di Gallo di Petriano dove è morto il 33enne; nel riquadro la vittima, Simone Mezzolani
La fabbrica Fab di Gallo di Petriano dove è morto il 33enne; nel riquadro la vittima, Simone Mezzolani

Inutili i soccorsi, Simone Mezzolani è morto sul colpo. La fabbrica stamane è chiusa alla produzione. Si sono riuniti di fronte alcuni delegati sindacali per chiedere sicurezza. Dice Giuseppe Lograno della Cgil: "Il problema è la mancanza di sensibilizzazione sul tema della sicurezza da parte di alcuni industriali. Abbiamo difficoltà ad avere interlocuzioni, ad organizzare assemblee nelle fabbriche. Nessuno dice no, ma nemmeno agevolano". Sulla stessa linea Cisl e Uil che pretendono sicurezza e controlli veri nelle fabbriche della zona: "Non si può morire così, non è accettabile". 

Intanto le segreterie provinciali delle sigle sindacali hanno inviato una nota: "Alla vigilia del terzo Festival internazionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che si svolgerà dal 12 a 14 giugno proprio a Pesaro, abbiamo appreso la tragica notizia dell’infortunio mortale avvenuto ieri sera alla Fab di Petriano. Gli organi competenti dovranno stabilire le cause e le modalità che hanno causato la perdita della vita di un ragazzo di soli 33 anni ma intanto la sola notizia lascia sgomenti un’intera comunità oltre che ovviamente i famigliari a cui va tutto il nostro cordoglio. Cgil, Cisl, Uil, anche se con diverse modalità, da sempre sostengono la battaglia per la sicurezza sui luoghi di lavoro anche attraverso un impegno verso la cultura della sicurezza che deve essere patrimonio condiviso nell’ecosistema del lavoro. Da mesi abbiamo proposto, alla Prefettura, di fare insieme un percorso con associazioni datoriali e le altre istituzioni impegnate su questo tema, al fine di individuare azioni concrete che possano dare risposte e risultati alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Rinnoviamo l’invito alle associazioni datoriali di rafforzare la sensibilità delle imprese per aprirsi al tema e  favorire la partecipazione dei lavoratori, anche con una formazione continua sempre più massiccia, alle scelte legate alla sicurezza. Inoltre valorizzare sempre più il ruolo dell’Rls riconoscendogli massima autonomia nella condivisione e costruzione del Documento di Valutazione dei Rischi, (Dvr). Chiediamo al nuovo direttore Ast dott. Alberto Carelli di rafforzare il Servizio Prevenzione attraverso nuovi ispettori che possano quotidianamente aiutare le imprese ad alzare l’asticella della sicurezza nei singoli luoghi di lavoro. Ci aspettiamo un ruolo più centrale dell’Ispettorato Territoriale Lavoro che possa davvero avere la possibilità di coordinare il nucleo ispettivo, attraverso organici adeguati, dando riscontro al territorio del lavoro fatto e quello da fare così da migliorare la propria efficacia. Inail e Inps oltre a monitorare con continuità i dati relativi alle malattie professionali, agli infortuni, all’evasione contributiva così come alle altre varie irregolarità rilevate, dovrebbero adottare misure conseguenti alla lettura attenta degli stessi magari intensificando l’attività ispettiva ove risulta maggiormente necessaria. Sarebbe utile inoltre sperimentare, come già fatto in altri territori il “Rating della sicurezza aziendale” costruendo meccanismi ancor più penalizzanti per le aziende meno virtuose o premianti per le aziende che migliorano i propri indici. E chi se non la Prefettura può svolgere un ruolo di coordinamento di tutta questa grande mole di lavoro che ci attende e che avremmo già dovuto fare? Cgil, Cisl, Uil ci sono, siamo pronti a dare il nostro contributo per far sì che mai più si registrino simili tragedie".