Pesaro, 27 settembre 2024 – Perquisite le case di Massimiliano Santini e Stefano Esposto. Polizia e Finanza hanno suonato i campanelli in via Sanfelice e in via Pastrengo alle 7.30 di ieri mattina con in mano un decreto di perquisizione a firma dalla procura di Pesaro. L’ordine era quello di sequestrare dispositivi informatici, pc, chiavette, archivi, cellulari e documenti che verranno scandagliati dagli inquirenti. Non è chiaro che cosa sia stato prelevato da uffici e abitazioni, ma è certo che gli inquirenti (pm Fucci e pm Napolillo) indagano sui rapporti economici che ci sono stati negli ultimi cinque anni tra Esposto, Santini e il Comune di Pesaro. Il primo è il presidente delle due associazioni no profit Opera Maestra e Stella Polare, il secondo è stato definito il creativo dello staff del sindaco Matteo Ricci che disponeva dove, come e quanto spendere per murales, happening, feste e totem indicando molto spesso ai dirigenti comunali Opera Maestra come esecutrice dei lavori. Che avvenivano sempre o quasi con affidamenti diretti ’sotto soglia’ di 40mila euro o di 150mila euro.
Nessuno aveva fatto caso o forse non interessava il dettaglio che le associazioni Opera Maestra e Stella Polare non avevano personale specializzato, non disponevano di un durc né di una iscrizione Inail e Inps né tantomeno dipendenti capaci di sbrigare un lavoro. Eppure non avevano mai delle delusioni dagli affidamenti del Comune fino ad ottenere poco meno di 600mila euro in tre anni e mezzo.
La procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta subito dopo gli articoli che ha portato all’accelerazione di ieri col sequestro probatorio di telefoni e pc. Il che avviene a distanza di oltre due mesi dalla scoperta del fiume di denaro in favore delle due associazioni. Che cosa stessero cercando gli inquirenti è ancora da appurare così come non è stato reso noto il numero degli iscritti nel registro degli indagati. Per ora, Santini ed Esposto rispondono di ipotesi di reato legate presumibilmente all’affidamento degli appalti ma è ancora presto per capire quali siano le accuse specifiche che la procura muove loro.
Le due associazioni culturali no profit vedono nel consiglio direttivo la mamma e il cognato di Esposto con la sede posizionata a casa sua.
Ad accendere la luce sulla questione degli affidamenti da parte del Comune di Pesaro nei confronti di Opera Maestra e Stella Polare è stata un’inchiesta giornalistica del Carlino iniziata lo scorso 16 luglio. Abbiamo ripercorso, affidamento per affidamento, la pioggia di soldi caduta sulle due associazioni arrivando, finora, a sfiorare i 600mila euro. Le determine di spesa erano spesso di fantasia. Una su tutte la numero 1534 del 17 agosto del 2020 che assegnava a Opera Maestra 20mila euro per realizzare lavori idraulici “presso l’immobile di proprietà comunale sito in via Nanterre”.
Si è scoperto dopo, e lo ha rivelato in un’intervista al Resto del Carlino il 31 luglio scorso il presidente del consiglio comunale Enzo Belloni, che in via Nanterre non c’era alcun rubinetto da aggiustare ma c’era da dipingere, e in fretta, il murale dedicato a Liliana Segre. Così come per il casco di Valentino nel 2022. E’ costato al Comune 53mila euro più altri 20mila euro messi da uno sponsor e dirottati a Opera Maestra di Esposto. Che, al telefono, ci aveva detto: “Su due piedi non mi ricordo come siano stati spesi”