ALESSANDRO MAZZANTI e ROBERTO DAMIANI
ALESSANDRO MAZZANTI e ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Omicidio a San Lorenzo in Campo, morto legato e imbavagliato. Indagini a tutto campo

Macabro ritrovamento in provincia di Pesaro Urbino. Sesto Grilli, celibe, viveva solo. A dare l'allarme un vicino di casa. Caccia agli assassini

Sesto Grilli e la sua casa, dove è stato trovato morto (Fotoprint)

Sesto Grilli e la sua casa, dove è stato trovato morto (Fotoprint)

San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino), 18 marzo 2019 - Un 74enne è stato ritrovato morto nella sua casa alle porte di San Lorenzo in Campo, un comune di poco più di 3mila anime in provincia di Pesaro Urbino, a pochi chilometri dalla provincia di Ancona (VIDEO). Sesto Grilli, celibe e incensurato, era legato e imbavagliato. La morte risale a diverse ore prima. Non si conoscono al momento la dinamica dell'omicidio né il movente. Si sa che l'uomo, pensionato, contadino, accumulatore seriale di cianfrusaglie, viveva da solo nella sua casa di via Roncaglia 68, nelle colline intorno a San Lorenzo in Campo (FOTO). 

Non hanno avuto pietà gli assassini. Un omicidio che sembra dovuto ad una rapina, ma la scoperta del cadavere con 24 ore di ritardo complica tutto. A dare l’allarme un vicino di casa che domenica sera intorno alle 23.30 ha visto la porta di casa di Grilli socchiusa e la luce accesa. Che aveva visto anche tre ore prima. Non poteva essere una cosa normale. Così il vicino si è fermato, si è avvicinato alla casa, ha chiamato Sesto e non avendo risposta è entrato. Scoprendo il corpo del pensionato a terra, con le mani legate alla sedia e gli occhi del viso sbarrati.

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Indagini (Fotoprint)
Indagini (Fotoprint)

Ha chiamato il 118 ma il medico ha potuto solo constatare il decesso. Poi sono arrivati i carabinieri che hanno delimitato la casa, e cercato di raccogliere indizi all’interno di un’abitazione che sembrava essere stata spazzata da un tornado. A terra, c’era il corpo ormai freddo del mite Sesto Grilli, imbianchino tuttofare, grande appassionato del gioco della morra, dove eccelleva e spesso vinceva.

Una vita semplice ma che due anni fa era stata turbata da due fatti: l’applicazione di un pacemaker per un principio di infarto e la visita dei ladri a casa sua. Alla gente diceva che avevano tentato di aprire la cassaforte ma agli amici più stretti ammetteva che gli avevano rubato molti soldi. Qualcuno parlava di 70mila euro. Un fatto era certo, noto a tutti: Sesto non portava soldi in banca. Lo conferma anche il suo amico del gioco della morra, Adriano Bardeggia, il quale è stato il secondo ad arrivare alla casa di Grilli scoprendo il cadavere: «Mi diceva sempre che i suoi soldi non li portava in banca perché non voleva far sapere quanto aveva messo da parte. Li teneva nascosti in casa anche se aveva avuto il furto».

Racconta Bardeggia: «Sabato sera siamo stati tutti insieme al ristorante il Torchio di Montefelcino. Siamo ripartiti all’1.30. Ma domenica pomeriggio Sesto era atteso per un torneo di morra. Non si è fatto vedere. L’abbiamo chiamato ma non ha risposto. Poi quando domenica sera non è nemmeno andato a mangiare con gli altri amici, ci siamo allarmati. Vuoi vedere il cuore o qualcos’altro. Così sono andato a casa sua sul tardi e ho visto davanti un’altra macchina ferma. Era un vicino. Mi ha detto di Sesto era morto dentro casa, legato, imbavagliato con un nastro e con la testa fracassata. Abbiamo chiamato i carabinieri. Non sappiamo cosa pensare. Lui non era ricco anzi risparmiava al millesimo». 

Il procuratore della Repubblica di Pesaro Cristina Tedeschini spiega che «non ci sono per ora ipotesi certe. La casa è stata trovata sottosopra alla ricerca probabilmente di denaro, non sappiamo cosa manca né la causa del decesso è chiara. Sarà l’autopsia a doverci dare delle risposte». Da quanto si è appreso, gli assassini (a cui Sesto Grilli ha aperto la porta) non hanno rubato nemmeno il portafogli del pensionato né i pochi soldi che aveva né il cellulare (modello di 15 anni fa). Non sono entrati nemmeno al piano terra della casa, che aveva un accesso laterale. Qualcosa li ha messi in fuga. Forse il cane Pippo che abbaiava, o magari hanno trovato il bottino che cercavano.