ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Omicidio Panzieri, la sentenza di oggi: condannato a 24 anni il killer Alessandrini

Dopo 4 ore di camera di consiglio la Corte d’Assise ha emesso il verdetto di primo grado nei confronti del 30enne reo confesso dell’assassinio dell’amico, ucciso con 23 coltellate la notte del 20 febbraio 2023 nella sua abitazione.. La madre della vittima: “24 anni non sono niente”

Michael Alessandrini è stato condannato a 24 anni per l'omicidio dell'amico Pierpaolo Panzieri (nel riquadro)

Michael Alessandrini è stato condannato a 24 anni per l'omicidio dell'amico Pierpaolo Panzieri (nel riquadro)

Pesaro, 2 aprile 2025 – E’ stato condannato a 24 anni di reclusione oltre a 3 anni di ricovero in una Rems (una struttura sanitaria per l’esecuzione delle misure di sicurezza). Dopo circa 4 ore di camera di consiglio la corte d’assise ha emesso la sentenza nei confronti del 30enne Micheal Alessandrini reo confesso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri 27 anni, ucciso con 23 coltellate la notte del 20 febbraio 2023 nella sua abitazione in via Gavelli.

La presidente del tribunale Lorena Mussoni ha letto il dispositivo della sentenza che ha stabilito anche l’equivalenza tra l’aggravante della crudeltà e il vizio parziale di mente riscontrato nell’imputato. Escluse l’aggravante della premeditazione e dell’aver agito per futili motivi.

L’udienza era iniziata poco dopo le 10 senza repliche da parte del pm Irene Lilliu, delle parti civili e delle difese. Micheal Alessandrini era presente in aula, scortato dalla polizia penitenziaria del carcere di Villa Fastiggi in cui si trova. Numerosi, con cartelli e fotografie raffiguranti Pierpaolo Panzieri, erano gli amici e i familiari della vittima. La sentenza ha anche riconosciuto una provvisionale per i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile, assistiti dagli avvocati Paolo Biancofiore e Fabio Anselmo.

Le provvisionali immediatamente esecutive sono 150mila euro per ciascuno dei genitori, 80mila per il fratello e 30mila per la nonna.

La madre di Panzieri: “24 anni non sono niente”

"Mi dispiace gli abbiano tolto la premeditazione perché seguendo la causa emergeva come ci fosse pienamente e per questo non sono soddisfatta, anche se nulla in realtà poteva soddisfarmi perché mio figlio non tornerà più”, commenta Laura Gentilucci, madre di Pierpaolo Panzieri. “Il mio discorso sulle attenuanti non si limita a mio figlio ma è molto più ampio - precisa -. Questo tipo di crimine in Italia succede ormai ogni giorno e ci vorrebbe un pugno più duro della giustizia altro che togliere le aggravanti. 24 anni per me non sono niente, mio figlio aveva 27 ed è stato condannato alla tomba. Sono contenta - aggiunge però la donna - perché la difesa era partita chiedendo un'assoluzione piena che sarebbe stata una sentenza offensiva nei confronti di mio figlio, della giustizia e di me come madre; mentre 24 anni rappresentano il minimo, giusto, che doveva prendere”.

Di diverso avviso la difesa dell'imputato, rappresentata dagli avvocati, Salvatore Asole e Cosimo Damiano Cirulli. I legali si dicono convinti che "Alessandrini al momento del fatto fosse totalmente incapace di intendere e di volere. Per questo attendiamo di conoscere le motivazioni". “Ci batteremo per far valere quelle che sono le sue reali capacità mentali”, dice Asole. “Ritengo che le aggravanti non sussistano nemmeno per spirito di immaginazione perché nel dibattimento è emerso come non fossero ravvisabili - afferma Cirulli -. Per me la sentenza è profondamente iniqua e ingiusta, proporremmo appello e faremo valere le nostre ragioni”. 

La ricostruzione dell’omicidio

L’omicidio era stato commesso la notte del 20 febbraio 2023. Michael Alessandrini ha affondato un coltello nella schiena di Pierpaolo per quindici volte, per poi avventarsi al collo malgrado il tentativo della vittima di resistere tanto da afferrare il coltello ferendosi alle mani. Poi Alessandrini ha sferrato cinque colpi al collo e ha vinto qualunque resistenza del 27enne padrone di casa.

Poi l’omicida è rimasto nella casa almeno mezz’ora, ha telefonato al padre col cellulare della vittima dicendo che la serata stava andando bene, ed è poi uscito di corsa tornando all’hotel San Marco dove viveva in una stanza, ha raccattato le sue cose, ha fatto la valigia ed è partito con 500 euro in tasca in direzione nord. Scoperto l’omicidio al mattino dopo, la polizia è arrivata in brevissimo tempo ad Alessandrini perché i familiari sapevano che era stata l’ultima persona a vedere Pierpaolo vivo.

L’omicida è stato poi bloccato in Romania, mentre viaggiava verso l’Ucraina. Voleva andare in guerra come mercenario, pensando di far perdere le tracce, ma non gli è riuscito.