Pesaro, 20 febbraio 2024 – Ha fatto a modo suo Micheal Alessandrini. E’ arrivato ieri mattina in tribunale per rispondere alle domande del giudice ma sentiva "la voce di Javè" che gli ordinava cosa fare. Lo disse già per giustificare l’uccisione di Pierpaolo Panzieri, avvenuta esattamente un anno fa, e lo ha ripetuto ieri in udienza preliminare: "Javè mi dice di andarmene" e in questo modo ha evitato di rispondere alle domande degli avvocati di parte civile.
La rabbia di mamma Laura: “Vigliacco fino in fondo”
"E’ un vile – ha detto la madre della vittima – ha voluto anche un paravento per non farsi vedere da noi durante l’udienza e ha detto solo stupidaggini senza senso per cavarsela con poco".
Alessandrini è arrivato in udienza per dire la sua nuova versione dei fatti sull’omicidio di Pierpaolo Panzieri, che non è più un discorso di donne contese come aveva dichiarato in un primo momento, ma di omosessualità. Ha affermato di esser stato attratto sessualmente da Pierpaolo e che quella sera del 20 febbraio di un anno fa gli aveva fatto delle proposte per avere un rapporto sessuale ma sono state respinte.
La conclusione logica, a cui vorrebbe arrivare Alessandrini, sarebbe quella di un omicidio d’impeto e nemmeno crudele perché, ha affermato, "ho dato solo 15 coltellate e non 23 come dicono i giornali". Sembra quasi che le abbia contate tanto da ricordarsene, e puntualizzarlo non rafforza la tesi del raptus.
Che rimane una ipotesi della difesa (avvocati Carlo Taormina e Salvatore Asole) pronta a chiedere al gup di poter esaminare con dei periti le nuove dichiarazioni fatte in aula da Alessandrini, ossia di valutare da un punto di vista psichiatrico che cosa significherebbero quelle parole.
Al che il gup Gasparini ha risposto con un’ordinanza respingendo le richieste della difesa perché ci si poteva pensare nelle fasi precedenti all’udienza preliminare visto che il gup non ha poteri istruttori ai fini della valutazione di una prova già acquisita a meno che non permetta di arrivare ad una sentenza di non luogo a procedere. Per cui. si andrà alla prossima udienza del 26 marzo prossimo per discussione e decisione sul rinvio a giudizio.
Ma che cosa ha detto Alessandrini con le sue dichiarazioni spontanee? Sono state tutte orientate a smontare le aggravanti: "Portavo il coltello perché mi avevano rapinato di tutto pochi giorni prima a Milano". Altro elemento è il passaporto che aveva in tasca. Chi va in giro col passaporto? Alessandrini ha detto di non aver avuto altri documenti se non quello e quindi usava il passaporto".
Infine, sono stati trovati nella sua auto un foglio con tutto l’itinerario fino alla dogana con l’Ucraina, che era però in tedesco "perché l’ho fatto a Zagabria, in stazione e me l’hanno fatto in lingua tedesca". Poi è passato al movente: "Ha respinto i miei approcci ridendo e questo mi ha fatto pensare che allora era vera la sua amicizia con la ragazza. Non ci ho visto più". Dice l’avvocato Asole: "E’ un omicidio passionale deciso al momento. Voglio anche aggiungere che il sentimento di Michael era a senso unico". Gli amici di Pierpaolo, tutti fuori dal tribunale con le foto del loro amico, non si sono mossi da lì per tutta la durata dell’udienza: "Alessandrini dice fesserie per evitare l’ergastolo. Ma ci andrà lo stesso".
Nel pomeriggio, al termine dell’udienza, piccolo malore per l’avvocato Fabio Anselmo, portato al pronto soccorso.