Pesaro, 19 luglio 2018 - Cocaina, soldi da avere e dare, litigi, cene, tanta gente che entrava e usciva in quella casa di via Pantano 89, sia al mattino che al pomeriggio. Sono state almeno quattro le persone che hanno visto Sabrina Malipiero quel venerdì 13 luglio prima che venisse uccisa. E che hanno pagato il consumo. Uno di questi è M.T., un altro si chiama M.F, un terzo S.B, e poi ovviamente il presunto omicida Zakaria Safri di 38 anni, marocchino, piccoli precedenti per resistenza a pubblico ufficiale, un’assoluzione miracolosa per spaccio di droga. Il quale, secondo il fidanzato della vittima, Lorenzo P. doveva pagare 1800 euro a Sabrina per aver acquistato cocaina. Quando i magistrati hanno contestato queste circostanze a Safri, questi ha risposto che Sabrina le aveva confidato di essere creditrice invece nei confronti del suo fidanzato per almeno 2400 euro. Il 38enne marocchino ha negato di aver avuto dei debiti con la donna.
Gli inquirenti hanno ricevuto una prima relazione dal dottor Adriano Tagliabracci, di come l’assassino ha ucciso Sabrina. Prima di infliggerle una coltellata alla gola e un’altra all’altezza dell’orecchio, è stata tramortita co una serie di pugni tanto da farle saltare anche un dente oltre a procurarle delle numerose tumefazioni. Poi è stata ferita col coltello abbandonato sul lavandino della cucina così come la maglietta insanguinata è stata di abbandonata da Safri nell’appartamento della donna. Arrivato a casa sua, in via Faenza alla Tombaccia, il 38enne ha gettato le scarpe nella lavatrice per lavarle nascondendole poi sopra l’armadio. Le stesse scarpe le cui impronte sono rimaste impresse in molte stanze della casa di Sabrina. Quando la polizia ha perquisito l’appartamento dell’uomo, nel tardo pomeriggio (ci sono state altre 3 perquisizioni in quella giornata) ha trovato tre dosi di cocaina nel borsone che Safri aveva rubato alla donna. Vi erano anche dei capi d’abbigliamento e bigiotteria.
Zakaria Safri è certo che avesse bisogno di soldi. Ci sono testimonianze che lo dicono. A chi chiedere soldi? Oppure a chi rubarli magari venendo sorpreso a farlo? La risposta appare semplice: Sabrina. E il tentativo di furto finito male appare una delle ipotesi investigative più concrete.
ro.da.