
Occupazione in crescita, ma solo relativa ai lavoratori autonomi e aumento di occupati registrato soprattutto nel settore dei servizi, a...
Occupazione in crescita, ma solo relativa ai lavoratori autonomi e aumento di occupati registrato soprattutto nel settore dei servizi, a delineare un mercato del lavoro provinciale dove la precarietà si fa sempre più presente. E’ questo il quadro delineato dall’Istat, che ha pubblicato i dati sull’occupazione del 2024 e dal quale emerge che sono stati oltre 2mila gli occupati in più registrati lo scorso anno rispetto al 2023 nella provincia di Pesaro e Urbino. Un risultato positivo dal quale però si nota che l’aumento è dovuto soltanto alle partite iva, mentre i contratti di lavoro dipendente, sia a tempo determinato che indeterminato, sono di fatto invariati. Nel dettaglio i lavoratori dipendenti sono passati da 120.488 nel 2023 a 119.948 nel 2024, mentre gli indipendenti sono passati da 36.396 a 39.133. Una tendenza che si riscontra anche a livello regionale, dove gli autonomi sono cresciuti del 5,7% mentre sono calati i lavoratori dipendenti (di circa l’1%). A livello di genere, nell’occupazione gli uomini calano di poco più di mille unità, mentre le donne occupate registrano una crescita importante con un incremento di 3.500 unità. Tra i macrosettori, l’occupazione 2024 nell’industria rimane quasi invariata, mentre sale il comparto relativo alle costruzioni (con circa mille unità i più in relazione al 2023).
E’ il settore dei servizi e del commercio ad osservare l’aumento più consistente, con circa 2mila unità in più rispetto all’anno precedente. Secondo il quadro delineato dall’Istat diminuiscono dunque i disoccupati e si abbassa notevolmente il tasso di disoccupazione generale, che dal 5,4% passa del 2023 passa al 3,5%, e vede anche in questo caso la componente femminile fare un balzo in avanti, tanto che il tasso di disoccupazione scende dall’8% al 4,4%. Un risultato positivo anche per quanto riguarda la nostra provincia, visto che nelle Marche la flessione dei disoccupati è praticamente stabile e molto meno marcata di quanto si rileva in Italia nel complesso (-14,5%). Nonostante un quadro positivo che riguarda la disoccupazione cresce invece il numero degli inattivi, che in un solo anno aumentano di 1.500 unità in provincia. Un valore di crescita più marcato rispetto a quello rilevato in regione e in controtendenza rispetto al Centro Italia (dove gli inattivi calano del 0,7%) e più accentuato del corrispettivo a livello nazionale (+0,4%).
Alice Muri