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Nuovo risultato per l’Imab Group. Il certificato sulla parità di genere

Dimostrata la rappresentanza equa tra il personale. L’ad, . Bruscoli: "Riconosciuto. percorso avviato da tempo".

Nuovo risultato per l’Imab Group. Il certificato sulla parità di genere

Dimostrata la rappresentanza equa tra il personale. L’ad, . Bruscoli: "Riconosciuto. percorso avviato da tempo".

Nuovo riconoscimento per Imab Group, l’azienda di arredamento di proprietà della famiglia Bruscoli, sul fronte della sostenibilità e del benessere dei dipendenti.

Dopo aver aperto da oltre un anno l’asilo aziendale, è stata ora assegnata a Imab una certificazione sull’equità di genere, che riconosce il ‘Sistema di Gestione per la Parità di Genere conforme alla norma Uni PdR 125:2022’, andando a certificare dunque una equa rappresentanza delle donne tra il personale e un’attenzione verso di loro. "La parità di genere è un valore centrale per noi – commenta l’amministratore delegato Alberto Bruscoli, nella foto a destra – e questa certificazione è il riconoscimento di un percorso intrapreso da tempo che mira a fare della nostra azienda un luogo dove le persone possano crescere professionalmente e personalmente, conciliando vita lavorativa e familiare. Un percorso che a livello mondiale è ancora lunghissimo, e in Italia, in particolare, è ancora molto indietro: tra i Paesi che meglio si stanno muovendo sul tema, siamo al’87° posto".

Ma a livello locale le cose non sono migliori, anzi. Da un recente studio di Inps Marche, Civ (consiglio di indirizzo e vigilanza) e Università degli Studi di Urbino, emerge che nella nostra provincia le donne oltre a guadagnare meno degli uomini a parità di funzione, impiegano più tempo a trovare lavoro anche se le loro qualifiche sono migliori, con un tasso di occupazione, a tre anni dalla laurea magistrale, che si differenzia da quello degli uomini di 15 punti contro i 5,5 a livello nazionale.

"Un dato grave, quello provinciale – prosegue l’amministratore delegato Antonio Bruscoli – che impatta anche sul fronte della competitività delle nostre aziende".

"Una ditta inclusiva – conclude Bruscoli – è più forte e attraente, in grado di attirare e trattenere quei talenti che oggi sono indispensabili per riuscire a confrontarsi con le sfide del mercato".

gio. vol.