"La proposta formativa varata dalla Regione ci vede molto favorevoli perché risponde ad un settore agricolo in profonda trasformazione. La possibilità di una maggiore occupabilità non è solo letata alla domanda di manodopera stagionale, difficile da trovare nei periodi topici – la raccolta di frutta, ortaggi, oliva, uva –, ma soprattutto per l’esigenza di dare al nuovo operatore una formazione professionale più ampia, con delle competenze flessibili aperte a nuove formule di reddito che vanno dall’agriturismo alla fattoria sociale, dall’uso di tecnologie alla capacità di analisi gestionale dell’azienda. Pur diminuendo il numero di imprese agricole è vero che stanno aumentando di dimensioni: si strutturano nell’efficienza produttiva per avere una maggiore resilienza: quello che serve quindi è una manodopera avanzata".
Cronaca"Nuovi orizzonti alla manodopera"