MAURIZIO GENNARI
Cronaca

’Nuova’ rosa dei venti. Rispunta una pietra dal muretto del porto. Che fatica inaugurarla

L’incisione risale agli anni ’60: fatta rivivere da Eros Angelini, ma è servito un anno per i permessi, dopo i contatti con le Capitanerie.

L’incisione risale agli anni ’60: fatta rivivere da Eros Angelini, ma è servito un anno per i permessi, dopo i contatti con le Capitanerie.

L’incisione risale agli anni ’60: fatta rivivere da Eros Angelini, ma è servito un anno per i permessi, dopo i contatti con le Capitanerie.

Mattinata... stile Fabrizio De Andrè ieri al porto. Perché non poteva mancare anche il pescatore con un solco lungo il viso. Arriva uno e gli dice: "Hanno messo la rosa dei venti perché scambiate l’Ostro con la Bora e il Greco con il Garbino...". La risposta: "Non l’hanno messa per noi che i venti li conosciamo, ma per tutti quelli che arrivano dalla campagna e sono tanti". Il tutto mentre il piccolo piazzale subito dopo il ‘Moloco’ si stava animando. Il sindaco Andrea Biancani a domanda risponde: "Io la rosa dei venti la conosco...".

Mattinata di quelle in pompa magna – sindaco, assessori e tutto il vertice della Capitaneria – e che ha ricordato un’altra inaugurazione, sempre sul molo di Levante. Quella delle lampade alimentate con i pannelli solari esposti a Nord: "Alla prima Bora viene giù tutto...". Profezia del pescatore. E così è stato. E c’è un filo conduttore tra l’inaugurazione della rosa dei venti di ieri mattina e l’illuminazione lungo il molo di levante. Perché la rosa dei venti – una pietra incisa 60 per 60 ed anche molto complessa e particolare – è stata recuperata quando sono iniziati i lavori per la nuova imboccatura del porto. "Perché quando hanno buttato giù il vecchio molo questa incisione era su un muretto e si stava deteriorando per cui ho preso il lucido ed ho fatto una copia perfetta perché era una bella testimonianza", dice Eros Angelini che per rimettere questa testimonianza poco distante da dov’era collocata, ha dovuto attraversare il deserto della burocrazia. Perché questa rosa dei venti – ce n’è un’altra meno complessa al Moletto – era pronta dall’aprile dello scorso anno, ma c’è voluto un anno per inaugurarla con tanto di telefonate all’ammiragliato delle Capitanerie di porto di Roma da parte del sindaco Biancani per sbloccare la situazione: nella sostanza posizionare un grande masso con sopra la lastra con l’incisione dei venti. Il tutto accanto alla grande stele di Eliseo Matticci, "Riflesso cosmico", che lo scultore raccomandava di vedere all’alba.

Ha una storia particolare e curiosa questa incisione perché risale agli anni Sessanta ed è dovuta a Gualtiero Ricci, un ex pompiere che realizzo l’incisione assieme a Giuseppe Trebbi. "Per arrivare alla sua realizzazione avevano chiesto anche la collaborazione del primo uomo delle previsioni del tempo in televisione: il colonnello Edmondo Bernacca. Perché non sono indicati solo i venti, ma le stagioni, il sorgere del sole e sono riportate, attraverso i punti cardinali anche le distanze chilometriche da grandi città, come Mosca, Lisbona, Parigi e via dicendo", continua Eros Angelini.

Presenti a questa inaugurazione sotto l’occhio vigile dei pescatori di... Fabrizio De Andrè, il sindaco Andrea Biancani con l’assessore Riccardo Pozzi e Camilla Murgia, alcuni consiglieri comunali, i promotori di questa iniziativa, quindi il comandante della Capitaneria di Porto Nicola Gaudino con alcuni ufficiali al seguito. Attorno curiosi ed anche alcune decine di bambini dell’asilo ‘Lo specchio magico’ e della scuola elementare ‘Mascarucci’, accompagnati dai maestri, che alla fine della cerimonia hanno anche ascoltato le spiegazioni fornite da Francesca, ufficiale della Capitaneria. Una pietra 60 per 60, ma da vedere.

m.g.