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Notre Dame e la maledizione della guglia

di Daniele Sacco* Torniamo a Notre Dame, la basilica parigina recentemente restituita al culto. Si diceva che fu danneggiata dalla rivoluzione...

di Daniele Sacco*

Torniamo a Notre Dame, la basilica parigina recentemente restituita al culto. Si diceva che fu danneggiata dalla rivoluzione francese. I rivoluzionari si accanirono su statue e strutture demolendo immagini sacre e architetture. Dopo qualche decennio di incuria, il restauro di Notre Dame progettato nel 1843 con Jean Baptiste Lassus, consacrò la fama di Eugène Emmanuel Viollet-le-Duc, il grande architetto di Francia. I due architetti vinsero il concorso per il restauro della chiesa, per la realizzazione della sagrestia e dell’Arcivescovado, il cantiere più importante della nazione. Realizzando il progetto i due affermano il concetto per cui prudenza e discrezione sono imprescindibili nell’attività di restauro. La tensione morale sulla questione dei restauri conservativi (si restaura lasciando tutto come è) e integrativi (si restaura aggiungendo "cose") era molto alta. Viollet-le-Duc aveva posto in campo entrambi, dimostrando di muoversi con spregiudicatezza tra l’emendare e il costruire, ossia demolire parti di edificio che si ritenevano superflue (anche altari barocchi per riportare in luce l’originaria struttura medievale) e aggiungere parti mai esistite Viollet-le-Duc insiste, era certo che due guglie coronassero le torri della facciata principale. Le progettò. Fu Lassus a fermarlo, le guglie non vennero inserite nel progetto, si sarebbe trattato di un palese falso storico. Nel 1792 fu distrutta la guglia a copertura della chiesa, all’incrocio tra navata e transetto. Eugène la progettò e questa volta, approfittando della morte di Lassus, riuscì a costruirla. Si tratta della guglia che prese fuoco nell’aprile del 2019, rovinando sulla chiesa. Ora è di nuovo al suo posto. *docente Università di Urbino uscita 331