Nonne, mamme e nipoti in cucina. Premio Accademia alle Grestini

L’avvocato Floro Bisello: "Alla pasta fresca e gastronomia il nostro “Massimo Alberini“ per avere salvato la tradizione" .

Nonne, mamme e nipoti in cucina. Premio Accademia alle Grestini

L’avvocato Floro Bisello: "Alla pasta fresca e gastronomia il nostro “Massimo Alberini“ per avere salvato la tradizione" .

Pantano, 1968, dalla pentola della nonna Peppina Tebaldi, la "Peppa", contadina con l’ingegno, "el ramaiol", il mestolo, pesca cappelletti bollenti, sodi, ripieni di carne saporita avvolta da un impasto fatto a mano, polposo e gentile. Poi sfila sulla tavola la pasticciata con il suo profumo balsamico di noce moscata che punge il sugo e lo squaglia in modo che avvolga il taglio tenero e lo faccia di gusto lung, appagante, da sbrodolarsi. E poi il coniglio in porchetta, dove la crosta scrocchia liberando la calda sensazione di cibo contadino. Tutto finito? Tutto concluso? Per fortuna no. Perché cinquant’anni dopo, questi sapori della memoria sono salvati e serviti dalle "Grestini pastaiole" che stanno sempre nel cuore di Pantano, in via Mancini, là dove un tempo sorgeva uno dei primi alimentari del quartiere e ora invece c’è un laboratorio dove le mani magiche di nonne, mamme e figlie servono proprio questi cibi d’altri tempi. I cannelloni, ad esempio, hanno un taglio netto e succulento, pulito, equilibrato nel sapore al punto di farsi mangiare uno dopo l’altro. Una festa del palato a cui l’accademia della cucina presieduta dall’avvocato Floro Bisello, ha voluto dedicare il premio "Massimo Alberini" 2024 per "l’eccellente produzione di pasta fresca e gastronomia". Un premio consegnato dallo stesso avvocato Bisello con questa motivazione: "Le Grestini hanno saputo salvare la tradizione, riconsegnandoci un cibo perduto con tutti i suoi profumi e sapori, sia sotto forma di pasta fresca, mirabilmente prodotta da un laboratorio dove le mamme trasmettono questa arte alle più giovani, salvandola, sia come gastronomia. Qui le preparazioni hanno un valore culturale e l’Accademia ha il compito di salvaguardarle e premiarle". Marilena, a nome di tutte, ringrazia: "Le mani sono un grande valore, specie quando impastano materia prima di qualità e saperi delle nostre nonne. Siamo felici di potere regalare a chi ogni giorni ci condivide, un po’ della nostra passione e le buone ricette della memoria, di madre in figlia".

d. e.