REDAZIONE PESARO

Noi e Amat, ecco perché: "Investiamo nei teatri. Ma gestirli è costoso"

Il vicesindaco Vimini dice la sua sugli ingenti fondi dati all’associazione "Facciamo più degli altri Comuni, ben oltre le stagioni di prosa e danza" .

Il vicesindaco Vimini dice la sua sugli ingenti fondi dati all’associazione "Facciamo più degli altri Comuni, ben oltre le stagioni di prosa e danza" .

Il vicesindaco Vimini dice la sua sugli ingenti fondi dati all’associazione "Facciamo più degli altri Comuni, ben oltre le stagioni di prosa e danza" .

di Daniele

Vimini*

Pesaro ha scelto in questi anni di investire sulla cultura, in particolar modo sui teatri e lo spettacolo dal vivo. Lo abbiamo fatto e ci crediamo perché siamo convinti sia la giusta direzione, per la crescita complessiva di una comunità e per le ricadute lavorative e occupazionali che l’attività genera direttamente oltre all’indotto sulla città e il territorio, fino alla consacrazione di Capitale Italiana della Cultura, raggiunta anche grazie a questo movimento. Paragonare la spesa complessiva sui teatri di Pesaro a quella di città con molti meno abitanti e bacino di pubblico credo, con tutto il rispetto, che sia un po’ strumentale e finisca per essere fuorviante.

Il milione e 148 mila euro investito dalla città di Pesaro, seconda città delle Marche, credo vada confrontato piuttosto alla realtà di Ancona, che riconosce a Marche Teatro per la gestione teatri 2024 un milione e 165 mila euro (più altri 27.648 ad Amat per altre attività) come contributo di base, integrando altre cifre verso Marche Teatro per ulteriori iniziative, quando ritenuto necessario. Fano per il solo Teatro della Fortuna investe 500 mila euro che vanno alla Fondazione Teatro, che a sua volta si rivolge ad Amat per la sola stagione di prosa ad un costo di 124 mila annui per 24 rappresentazioni, a fronte dei 130 mila di Pesaro per 40 serate di spettacolo.

Pesaro ha scelto, da prima del mio arrivo in giunta, di condividere con Amat sia la gestione dei Teatri della città sia la programmazione artistica, nell’ottica di risparmio rispetto ad una gestione interna, che negli anni ha dato e sta dando ottimi risultati. Naturalmente ogni scelta può essere rivista e riragionata in serenità, pur in un quadro generale italiano che tende sicuramente più al coinvolgimento di soggetti esterni al Comune – anche se dell’Amat il Comune è socio da circa 40 anni – nella gestione congiunta dei servizi che alla loro ripresa in carico, con l’aumento dei costi che inevitabilmente comporta.

In questi anni anche gli spazi teatrali a disposizione della città sono aumentati per una precisa volontà di politica culturale.

Al Teatro Rossini e Teatro Sperimentale si sono aggiunti la Chiesa dell’Annunziata, l’Arena del Parco Miralfiore e ora la Sala della Repubblica, funzionante e molto richiesta dopo la ristrutturazione del 2023. Tutti questi luoghi sono stati aperti 576 volte nel solo 2023, da qui la voce principale che ci differenzia da altre città e piccoli comuni, i cui teatri aprono solo per pochi eventi e occasioni speciali: anche solo per questo dato oggettivo la spesa di gestione non è paragonabile.

Inoltre il Comune di Pesaro assieme ad Amat ormai da anni aggiunge alla programmazione della prosa una miriade di attività di spettacolo: Teatroltre, rassegna di Teatro Contemporaneo, Andar per Fiabe per famiglie e ragazzi, una lunga e ricca stagione musicale denominata Playlist e una intera stagione di danza, cosa che naturalmente ci distingue da tutte le altre realtà, oltre alla seguitissima stagione estiva al Parco, con Miralteatro d’Estate e Stupor Circus dedicato alle arti circensi. Sempre Comune e Amat e sempre nel milione e 148 mila fanno rientrare i costi per le aperture dei Teatri delle stagioni musicali dell’Ente Concerti, dell’Orchestra Sinfonica Rossini e del Gad in corso in questi giorni, fornisce le sale per la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, oltre ad ospitare periodicamente nei vari spazi, tra gli altri il Conservatorio Rossini, l’Orchestra Filarmonica Rossini e laWunderKammer Orchestra per un totale che da solo arriva a 130 mila euro, che contribuiscono quindi alle attività di queste istituzioni.

In ultimo, sempre in questo milione e 148 mila euro sono compresi i 150 mila euro per la realizzazione del Caterraduno di RadioDue, evento musicale di una certa complessità che beneficia della professionalità di Amat essendo peraltro prevalentemente, nei costi a nostro carico, composto da spettacoli vivo.

Credo che tutto questo sia un contributo fondamentale alla cultura del nostro territorio, da difendere e consolidare nell’impianto, pur in tempi di spending review e questo mio vuole essere un contributo di ragionamento ulteriore, utile alla chiarezza e alla trasparenza del nostro operato, oltre a tutto quanto già riscontrabile on line.

*Vicesindaco e assessore alla cultura

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Caro vicesindaco Vimini, non abbiamo mai pensato che Pesaro spenda troppo per i teatri e in generale per la cultura. Ma abbiamo messo in luce le consistenti somme che Pesaro indirizza ad Amat, delegandole molto della programmazione culturale cittadina. Forse troppo. Sicuramente come nessun altro. Su questo si può e si deve discutere.