DAVIDE EUSEBI
Cronaca

“No a smartphone e social ai minori di 14 anni”, lo psicoterapeuta Marzi invita a firmare la petizione

Lo psicanalista di Pesaro invita a firmare la petizione online: “L’esigenza nasce dal fatto che stanno diventando sempre più evidenti le disfunzioni e le patologie che affliggono molti bambini, preadolescenti e adolescenti”

Ragazzi in classe mentre utilizzano il telefono cellulare (foto di repertorio)

Ragazzi in classe mentre utilizzano il telefono cellulare (foto di repertorio)

Pesaro, 8 ottobre 2024 – No all’accesso ai social per i minori di 16 anni e niente smartphone ai minori di 14 anni. Andrea Marzi, psicoterapeuta e psicoanalista di Pesaro invita a firmare la petizione on line che ha già raccolto cinquantamila adesioni: “Finalmente! – scrive Marzi – ho pensato, quando ho letto di una petizione presentata in questi giorni da decine di psicoterapeuti, pedagogisti e intellettuali. La petizione sollecita la nascita di una legge che regoli l’uso dei social e degli smartphone vietando questi prima dei 14 anni e l’uso dei social prima dei 16. L’esigenza nasce dal fatto che stanno diventando sempre più evidenti le disfunzioni e le patologie che affliggono molti bambini, preadolescenti e adolescenti e che sono riconducibili alle applicazioni che trasformano un telefono in un oggetto che richiede competenze emotive che a quella età non si possono avere. Un oggetto che propone videogiochi (con i conseguenti fenomeni di dipendenza, deprivazione di sonno, deprivazione sociale, frammentazione dell’attenzione, nervosismo e aumento dell’aggressività) video di Tik Tok, social attraverso cui passano informazioni e filmati senza filtro che definire ‘pornografici’ è riduttivo in quanto legano strettamente la sessualità alla violenza e alla umiliazione della donna determinando nei giovanissimi fruitori una illusione che quella sia una sorta di ‘educazione sessuale’. No, è solo una educazione alla violenza di genere”.

"In quest’ottica – riprende Andrea Marzi – sarebbe utilissimo per le famiglie e gli insegnanti avere una sponda autorevole come quella della legge per contenere le richieste dei ragazzi generate non da bisogni reali ma dagli interessi delle industrie più potenti del pianeta. L’esperienza degli anni recenti mi ha portato infatti a constatare che anche le due fondamentali agenzie formative, famiglia e scuola, sono state comprensibilmente inadeguate - salvo casi eccezionali - a proteggere figli e alunni dall’invadenza degli smartphone e dei loro effetti perversi”.

Quindi una domanda: "Quanti genitori danno ai figli il telefonino prima dei 14? Perché glielo danno? Quanti insegnanti tollerano la presenza e l’uso degli smartphone in classe distraendo i ragazzi dalla lezione? Quanti insegnanti delle medie contribuiscono ad un terribile equivoco sull’uso dei social usando whatsapp per assegnare i compiti (anche in classi in cui non tutti gli alunni hanno lo smartphone)? Credo che questo dibattito sarà molto utile a sollecitare domande a tutti i soggetti coinvolti, sperando che la petizione porti ad una legge decente, perché certi temi non sono né di destra né di sinistra, sono di salute pubblica. Il pronto soccorso non è né di destra né di sinistra, è solo necessario, come la legge che obbliga ad avere una patente e l’età giusta per guidare. Uguale”.