Torna a parlare del "grave ritardo" della Regione in merito all’approvazione dell’atto aziendale dell’Ast 1, la consigliera regionale Dem, Micaela Vitri (foto). E questa volta lo fa con una interrogazione che riguarda il futuro dei blocchi materno-infantile degli ospedali di Pesaro, Fano e Urbino. "Acquaroli aveva promesso tre primari, uno per ogni blocco, dopo la riorganizzazione che ha portato alla scomparsa dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord – dice -. Ma la realtà è che ancora oggi non ci sono risposte e la giunta brancola nel buio". Basti pensare che "nell’ospedale di Urbino, Pediatria non verrà riaperta come promesso, bensì resterà ancora accorpata fino al 31 ottobre con grandi disagi per i bambini che sono ricoverati all’interno di Ostetricia, dove la promiscuità e la difficoltà della gestione assistenziale è evidente – spiega -. Mi risulta inoltre che il direttore dell’Ast 1, preoccupato per la situazione dell’ospedale di Urbino e in particolare del Pronto soccorso, aprirà la Medicina d’urgenza reperendo il personale proprio dal Pronto soccorso e dagli infermieri destinati a Pediatria". Lo stesso direttore, intervistato dal Carlino, ha "dichiarato che gli ospedali di Pesaro, Fano e Urbino, insieme a Pergola, hanno tutti uguali dignità – dice Vitri - e che resteranno tutte le specialistiche, dimenticando però di dire come. Vista la situazione è legittimo voler sapere se e chi verrà sacrificato. Ricordo alla Giunta Acquaroli che i tre blocchi (Pesaro, Fano e Urbino) e i relativi punti nascita non si toccano perché rappresentano servizi essenziali, identitari e irrinunciabili per le comunità di riferimento".
Cronaca"Nessuno tocchi i tre punti nascita"