REDAZIONE PESARO

Nella rete 37 furbetti del reddito. Uno aveva speso in un anno 100mila euro nei giochi on line

Tutti residenti in vari comuni della provincia. Molti avevano omesso di segnalare redditi da patrimoni immobiliari o anche vincite. L’indagine della Finanza in sinergia con l’Inps .

Nella rete 37 furbetti del reddito. Uno aveva speso in un anno 100mila euro nei giochi on line

Tutti residenti in vari comuni della provincia. Molti avevano omesso di segnalare redditi da patrimoni immobiliari o anche vincite. L’indagine della Finanza in sinergia con l’Inps .

di Antonella Marchionni

In un anno aveva speso 100mila euro in giochi online. Ma prendeva lo stesso il reddito di cittadinanza perché non aveva dichiarato le vincite. E’ solo uno dei 37 casi smascherati in provincia dai militari della guardia di Finanza di Pesaro che, solo nel 2024, hanno scoperto una platea di indebiti percettori della misura Inps di contrasto alla povertà, per un importo complessivo di oltre 200mila euro. Si tratta di 37 "falsi poveri", denunciati alle Fiamme Gialle per aver reso dichiarazioni mendaci nel momento della compilazione della richiesta. Per tutti arriverà la richiesta di recupero delle somme oltre a una salata sanzione e per alcuni anche la denuncia per false dichiarazioni. L’attività investigativa dei militari, inoltre, ha consentito di evitare che venissero indebitamente erogati ulteriori 46mila euro.

L’indagine della Finanza, in collaborazione con l’Inps, si è concentrata su una platea di persone residenti in diversi comuni della provincia. La maggior parte sono di nazionalità straniera, in molti casi senza requisito della residenza sul territorio nazionale da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in forma continuativa. Attraverso l’analisi delle banche dati è emerso un vasto ventaglio di irregolarità tra cui, ad esempio, il non aver indicato condanne a carico del beneficiario o di un componente del nucleo familiare per reati ostativi alla concessione del sostegno economico. In un caso, ad esempio, il beneficiario non aveva ammesso che un proprio familiare era stato condannato per spaccio di droga. In altri casi non è stato indicato lo stato detentivo di un beneficiario, o la presenza di familiari a loro volta titolari di reddito. Oppure di averne aggiunti altri che di fatto non c’erano, con l’obiettivo di incrementare l’importo del sussidio sulla base del meccanismo della ’scala di equivalenza’.

Altre anomalie sono, inoltre, l’aver mentito sull’esistenza di un contratto di locazione relativo all’immobile di residenza, e ancora non aver indicato lo stato occupazionale del beneficiario o di familiari. Ricorrenti, inoltre, anche i casi in cui il beneficiario non ha "confessato" redditi derivanti da patrimoni immobiliari e assegni per il mantenimento dei figli. E infine la mancata indicazione delle vincite ai giochi online, importante indicatore anche di eventuali indizi sul riciclaggio di guadagni illeciti.