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Cultura e spettacoli

Nameless, ecco la nuova babyband pesarese: dalla festa del basilico al sogno di Sanremo

Il manager Claudio Cecchetto ha già organizzato un tour per i cinque ragazzi

Nameless, la babyband Dalla festa del basilico al sogno di Sanremo E Cecchetto è il mentore

Pesaro, 10 agosto 2023 – Claudio Cecchetto, proprio lui, ha adocchiato una garageband pesarese. Quale? Ce ne sono di valore in città. Una, talmente in erba, che lui la chiama, all’insaputa dei giovanissimi musicisti, la "babyband": in effetti sommando l’età dei fondatori, classe 20082009 – Lollo (frontman), Guido (percussioni), Tommy (chitarra solista) ed Edo (chitarra ritmica e basso) – con quella del coetaneo Simone, il tastierista, si resta molto sotto gli 80 anni di Mick Jagger.

La "scoperta" è avvenuta alla festa del basilico, quando Cecchetto, è rimasto tutta la sera ad ascoltare i ragazzi suonare sul palco di Santa veneranda. Loro sono i "Nameless" e fanno pop rock: a Pesaro hanno suonato anche al Miralfiore, in occasione della raccolta fondi per Cantiano. Claudio Cecchetto con il "safety band" Davide Di Gregorio gli ha organizzato uno street tour in otto tappe, iniziato l’8 agosto da Paolino, per seguire oggi al Turquoise Beach di Rimini; domani nella Piazza centrale di Santarcangelo; domenica al Rivazzurra, poi Rivabella, Gatteo a Mare, Bellaria. Sul carnet mancano alcune date da confermare tra Cattolica, Riccione e, finalmente, a Pesaro i chiusura del tour Claudio Cecchetto, in fatto di musica, radio e comunicazione non ha bisogno di presentazioni. All’età di 71 anni, il mentore, produttore e manager oltreché amico di molti artisti italiani, ha scritto un libro, per Baldini&Castoldi, dal titolo luminoso: "Il talento è un dono. Il successo un mestiere".

Già la prefazione al libro – affidata a Jovanotti, tra i ragazzi di via Massena con Fiorello, Fabio Volo, Amadeus... – rivela l’importanza di incontrare uno come Cecchetto. A lui chiediamo cosa vede nei Nameless... "Vedo oltre a ciò che ho davanti agli occhi – osserva –. Vado a sensazioni. Avverto la loro passione e la gran voglia di suonare che hanno dentro. Mi arrivano tante proposte da ascoltare. Loro mi sono piaciuti. Sono dei quindicenni volenterosi: sono polistrumentisti, il loro rock pop è convincente anche senza ausilio dell’elettronica e infine, si divertono. La musica ce l’hanno dentro".

Dalla festa del basilico a San Remo? "Alt – Cecchetto ride –. Il buon Dio ti dà il talento, ma una volta che lo scopri è un capitale che devi alimentare, aiutare. Si cresce solo con la ricerca e lo studio, continui. Credo potranno arrivare ad un buon livello: è una scommessa che faccio volentieri. Anche perché meglio parlare di babyband piuttosto di babygang: i giovani meritano orizzonti costruttivi. Hanno sogni meravigliosi che noi dobbiamo aiutare a realizzare".

Cosa vuol dire avere talento, allora? "Significa che per loro passare ore a studiare e ad applicarsi facendo musica sarà meno faticoso". Davide Di Gregorio è un professionista noto (compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra, talent scout). Che ruolo è quello del "safety band", che lei gli ha appioppato? Cecchetto ride, una seconda volta. "È una figura importante, protettiva, necessaria con leve così giovani. È un maestro che riesce a capire di che cosa hanno bisogno le leve e sa dare le dritte giuste, trasmettendo esperienza, agevolando la formazione artistica. Di Gregorio è bravo anche in questo".

Comunque vada l’esperienza dei cinque adolescenti pesaresi sarà un successo tutto da raccontare e vivere quando torneranno scuola a settembre: Lollo e Simo studiano al liceo musicale Marconi, Guido all’alberghiero Santa Marta, Tommy fa informatica all’ITIS di Urbino ed Edo inizierà il BramanteGenga.