Pesaro, 8 agosto 2019 - La storia del museo Morbidelli rischia di diventare, a questo punto, un grosso e pericoloso problema con potenziali risvolti penali. Perché la Soprintendenza ha acceso i riflettori su questa vicenda che ha fatto il giro del mondo. Perché si ‘scopre’ che le moto sono come i dipinti e che quindi non possono attraversare i confini nazionali impunemente. «Sono in corso accertamenti»: queste le uniche parole che vengono pronunciate. Ma sono il chiaro segnale che lo Stato, attraverso vari organismi si è messo in... moto e vuole vederci chiaro su questo museo che ha preso il volo nei giorni scorsi alla volta dell’Inghilterra, dentro alcuni bilici. Per capire lo stato delle cose, è stato anche chiesto se il capannone-contenitore del museo potesse essere soggetto a vincolo.
E’ stato risposto di no. Cosa dice la legge? Ecco i principi fondanti che sono alla base dell’apertura di questo ‘fascicolo’: tutte le moto, e vale anche per le auto, che hanno più di 75 anni dalla loro fabbricazione, per attraversare i confini nazionali devono avere il benestare dell’ufficio esportazioni. Insomma al confine nazionale ci si dovrebbe fermare e far valutare tutte le macchine che sono contenute all’interno dei camion. Questi permessi sono stati ottenuti? Gli atti sono stati fatti? Lo Stato ha dato parere favorevole? Tutti interrogativi che sono in piedi e che per il momento non hanno risposta. Non solo questo, perché può essere esercitato da parte dello Stato anche il diritto di prelazione su altre moto: e cioè gli esemplari unici come potrebbero essere le moto da corsa, al di là dell’anno di costruzione. E questa ‘barriera’ allarga il fronte del possibile intervento dello Stato. E per quello che riguarda il museo Morbidelli il problema non è da poco, al di là di quelle che possono essere le valutazioni che sono state date sul sito della casa d’aste ‘Bonhams’.
Si ricava quindi, dalle notizie che stanno filtrando, che il ‘caso’ potrebbe essere non serio, ma serissimo: perché potrebbe emergere risvolti penali come quello dell’esportazioni di un bene ritenuto patrimonio dello stato italiano. L’unica cosa che non si capisce di questi accertamenti è come e da dove sono partiti. Questo perché sollecitazioni pare possano essere arrivate direttamente da Roma. Per altri invece una iniziativa dalla Soprintendenza di Ancona. Secondo alcuni sarebbero già stati attivati i carabinieri, ma l’Arma non conferma né smentisce. E’ possibile ora, se vengono ravvisati reati, che la vicenda Morbidelli possa finire sopra i tavoli della Procura della Repubblica.