Pesaro, 24 febbraio 2019 - La città dei motori rischia di perdere uno dei suoi ‘pistoni’ più prestigiosi: il museo delle moto costruito da Giancarlo Morbidelli. Una struttura ospitata nelle zona industriale della città marchigiana: dentro sono allineate 350 motociclette di tutti i tipi, di tutte le epoche e di tutto il mondo. Una passeggiata, questo museo, attraverso una enciclopedia sul mondo dei motori con pezzi unici e di grandissimo valore. Chiuso da mesi, il museo allestito in decine di anni da questo costruttore rischia di lasciare la città. «Sono ormai tre anni – dice il figlio Gianni, ex pilota di Formula 1 ed anche guida della Ferrari – che stiamo ascoltando solamente delle chiacchiere senza arrivare a qualcosa di concreto. Per cui abbiamo in piedi trattative per la cessione della collezione di mio padre. Con chi? No, questo non lo dico. Ma stiamo vagliando una serie di proposte. Valuteremo tutto molto bene anche perché non abbiamo nessuna fretta. La città? Certo che capisco ed io sarei l’uomo più felice del mondo se il museo potesse rimanere a Pesaro, ma non è possibile continuare così». Quando parla di chiacchiere, Gianni Morbidelli fa riferimento agli enti locali, perché il problema della cessione della collezione di moto era già emerso tre anni fa. Ipotesi che sollevò il dibattito e che costrinse gli amministratori locali a spendere parole per il salvataggio di questo patrimonio cittadino. Tanto che venne anche ipotizzato di far intervenire, al fine di reperire i soldi necessari, il ministero dei Beni Culturali. Nulla di fatto, per cui si è arrivati al traguardo di questa storia. Riemerge la questione della vendita dopo che si è diffusa a Pesaro la voce che il possibile acquirente possa essere il colosso giapponese Honda. Cosa non fantascientifica anche perché il fondatore della multinazionale nipponica venne a Pesaro sia per conoscere Giancarlo Morbidelli che spesso lo batteva con le sue moto sui circuiti del mondiale, sia per vedere la sua collezione di moto. Ma su questa ipotesi Gianni Morbidelli è chiaro: «No, questa vendita alla Honda del museo è priva di fondamento. Abbiamo contatti e si stanno avanzando ipotesi, ma i nomi non li vogliamo fare. Comunque è possibile che tutta la collezione di mio padre possa lasciare l’Italia». Quanto vale il museo? Questo nessuno è mai riuscito a quantificarlo anche se all’interno ci sono tantissimi pezzi unici, comprese le moto che vinsero il mondiale, oltre alla Benelli. Dentro anche il prototipo di un’auto mai nata: un progetto Benelli, Castelbarco Albani e Beretta che non prese forma industriale dopo un intervento a... gamba tesa di Vittorio Valletta, ai tempi guida della Fiat, nei confronti della famiglia Beretta. Giancarlo Morbidelli ha oggi 85 anni ed ha delegato tutto alla famiglia. Ha vinto quattro titoli mondiali: tre nelle 125 ed uno nelle 250cc. Tra i suoi piloti anche Graziano Rossi, padre di Valentino. Ha anche costituito assieme ai Benelli la ‘Mba’, squadra corse, che aveva la sua sede ad Urbino negli stabilimenti dell’attuale Benelli Armi, società controllata dalla Beretta. L’ultima sua avventura da ‘geniaccio’ dei motori una 850 che era controllata da una centralina elettronica. Si era nel 1994.