Muraglia e le torri della discordia. Il Comune vara le contromosse e va alla verifica del Prg del 2001

Il sindaco Biancani e l’assessore Nobili: "Ora la delibera andrà al vaglio dell’autorità di bacino". Assemblea domani alle 21 alla Casa del Popolo. Intanto si cerca anche di aprire un dialogo con i privati.

Muraglia e le torri della discordia. Il Comune vara le contromosse e va alla verifica del Prg del 2001

La proiezione dell’impatto delle due torri di 40 metri a Muraglia

Tra le pieghe del dibattito che si sta sviluppando sulla edificazioni di due torri da 12 piani previste nel quartiere di Muraglia, l’amministrazione annuncia che ci sono sul tavolo 450mila euro per arrivare al nuovo piano urbanistico generale della città al fine "di verificare tutte le capacità edificatorie previste dal piano regolatore del 2001, consapevoli che è cambiata la sensibilità dei cittadini". Insomma, potrebbero arrivare colpi di spugna a colate di cemento come quella prevista a Muraglia. Da aggiungere, in un confronto che si scalda, l’annuncio di una iniziativa contro l’edificazione del nuovo ospedale a firma di Alessandro Di Domenico dell’Udc.

Detto questo, sia il sindaco Andrea Biancani che l’assessore all’edilizia privata Andrea Nobili tornano nel merito della ‘questione’ Muraglia dove la situazione si fa calda tanto che è stata organizzata una riunione domani alle 21 alla Casa del Popolo. Entrando nel merito, sia Biancani che Nobili fanno sapere che "attualmente siamo ancora in una fase iniziale, abbiamo quindi votato in giunta una delibera che ha avviato le procedure di mitigazione. Ora la delibera andrà al vaglio dell’autorità di bacino che verificherà la fattibilità e conformità del progetto rispetto al rischio idraulico".

A chi sostiene la teoria che che si deve aprire un dialogo al fine di spostare l’edificazione in un’altra area, Biancani e Nobili fanno sapere "che siamo costretti a seguire quanto definito dal Piano regolatore del 2001 che consente ai proprietari una determinata capacità edificatoria. Come amministrazione siamo costretti a seguire le indicazioni del Prg e, di conseguenza, altra azione non sarebbe percorribile se non condivisa prima con gli attuali proprietari". Ma aggiungono poi "che il Comune può farsi solo promotore di un dialogo che porti al convicimento di un differente destino di quella zona. Dialogo che provvederemo a instaurare con i privati, ma non sarà mai vincolante ai fine della realizzazione del progetto".

Quindi il sindaco e l’assessore entrano nello specifico del progetto per aggiungere "che il comparto prevede sia aree che diventeranno pubbliche lungo il torrente Genica – con la presenza di di verde per oltre 36mila metri quadrati, una piazza, dei percorsi ciclabili ed oltre un centinaio di parcheggi a raso –, sia un’area privata nella quale potrebbero essere costruiti due palazzi sviluppati in altezza per evitare il consumo del suolo, assieme a parcheggi privati per i condomini". Quindi si entra nel problema del torrente Genica in virtù del fatto che l’area ha una classificazione di rischio R4, la più elevata. "Sono previste – continuano Biancani e Nobili – anche nello spazio pubblico, le proposte di mitigazione del rischio idraulico con la presenza di una ampia area di possibile espansione della acque eventualmente esondate in caso di eventi di piena – area verde e ciclabili – e la realizzazione di una vasca di laminazione realizzata in continuità a quella eseguita a monte dalla società Autostrade". Quindi una precisazione sull’area attuale della ex fabbrica Carloni perché si passerà dagli attuali 8.490 di occupazione a 7.690 metri quadrati occupati dagli edifici e dalle strutture a quota superiore a quella di possibili allagamenti.

m.g.