LORENZO PASTUGLIA
Cronaca

Muore sbranata dal cane a Pesaro, l’addestratrice spiega i rischi legati alla razza

Marzia Ghiselli della scuola ‘All dogs’ di Pesaro sul caso della donna uccisa dal cane pastore: “L’aggressione può dipendere da vari fattori, l’animale avrebbe potuto avere un problema di vista o forse non ha attivato l'olfatto". I cani più semplici? "Il labrador golden o il cavalier king”. Se si prendono razze più importanti “sarebbe opportuno avere esperienza"

Nel riquadro, Marzia Ghiselli della scuola All dogs di Pesaro. Suoi i consigli sulle razze dei cani

Pesaro, 1 marzo 2024 – “Quando si va a prendere un cane, si deve sempre sapere che tipo di razza si sceglie, se sia un meticcio o un cane di razza. È fondamentale per conoscere il tipo di animale che si gestisce nelle nostre case”. Esordisce così Marzia Ghiselli della scuola ‘All dogs’ di Pesaro, quando parla della morte di Gianna Canova, l’80enne pensionata che viveva col marito nelle campagne di Mercatino Conca, in località Ca’ Nova (Pesaro Urbino), attaccata dal suo pastore dell’Asia centrale di sette anni che non l’ha riconosciuta, sbattendo la testa e morendo di emorragia cerebrale. “I cani di razza sono sicuramente più facili de da gestire quando vengono presi da cuccioli o da adulti”.

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Sulla dinamica dell’incidente “vanno capiti diversi aspetti: se il pastore avesse un problema di vista, ad esempio — spiega — Magari vedendo la sagoma della signora con la sigaretta accesa, può darsi che non abbia attivato l’olfatto, partendo subito in attacco senza che nel suo cervello arrivasse il comando ‘stop, devo fermarmi’”.

Il problema poi “è che gestire un animale del genere, con un peso tra 40 e 50 chili, non è poi mai facile — ha aggiunto Ghiselli — Perdere l’equilibrio, in questo caso, è purtroppo il minore dei problemi. Il problema è che questo cane non è un cane da giardino”.

Un tipo di quattro zampe che “ha ereditato i caratteri dei più antichi cani del Tibet, Bovari di diverse tribù nomadi che sono strettamente legati ai Mongolian Shepherd Dog e il Tibetan Mastiff — ha spiegato l’addestratrice — Sempre abituati a proteggere il bestiame, le carovane e le abitazioni dei loro padroni, restando esposti a una rigida selezione naturale. E le difficili condizioni di vita e lotta di allora, contro i predatori, hanno reso la razza forte, senza paura, indipendente e piena di energia”.

I cani consigliati per una prima esperienza “sono quelli di caccia e riporto tipo i retriever, anche se sono cani che possono arrivare a 30-40 chili e bisogna fare attrazione — ha consigliato Ghiselli — quelli di taglia piccola sono leggeri e più gestibili, ma sono spesso mordaci perché gestiti in malo modo proprio o più rompiscatole. I cani più semplici sono i retriever come il labrador golden, oppure il cavalier king”.

Per altri invece ci vorrebbe più esperienza “come quelli di taglia grande tipo i molossi: il pitbull, il pitbull Amstaff, il pastore maremmano, l’Alaskan malamute — ha detto ancora — O quelli di taglia media come l’Akita giapponese e il Dalmata. Il bassotto invece tra quelli più piccoli”.

Il consiglio quindi “è sempre di iniziare con cani più facili da addomesticare — ha concluso Ghiselli — ma di venire a parlare anche con un educatore cinofilo che di solito svolge sempre incontri gratuiti. Anche noi facciamo così nel nostro centro, e tutti sono i benvenuti. L’educatore può spiegare cosa significa avere un cane ma soprattutto consigliare che tipo prendere se per esempio si ha una famiglia con bambini piccoli o stili di vita più estremi e si sta fuori casa quasi tutto il giorno. Stesso discorso per gli anziani, ci sono razze e razze sulle quali puntare”.